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Caso Riina, Fnsi e Usigrai bocciano Campo Dall’Orto: “Un supercommissario per l’informazione è contro la legge e il contratto”

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«La chiusura della vicenda “Porta a Porta” non può consistere nell’invenzione della figura di un supervisore a priori dei contenuti giornalistici, in chiara violazione della legge e del contratto collettivo di lavoro. Se il direttore generale non vuole assumere decisioni conseguenti all’inqualificabile figura cui è stata esposta la Rai servizio pubblico con lo spot a un libro firmato dal pregiudicato figlio del boss dei boss di Cosa Nostra, non può pensare di cavarsela a buon mercato, immaginando, come ha annunciato nel corso dell’audizione in commissione Antimafia, supercommissari dell’informazione che non esistono in nessuna azienda italiana ed estera». Lo affermano in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani.

«Del resto, la vicenda di “Porta a Porta” – spiegano – dimostra che un simile rimedio sarebbe inefficace visto che lo stesso direttore generale afferma che l’intervista è stata preventivamente visionata e giudicata trasmissibile. Il nodo da sciogliere è più profondo e riguarda quale idea si ha del servizio pubblico radiotelevisivo».


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