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Caso Regeni. Gentiloni: l’Egitto non collabora

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ROMA – “Purtroppo la nostra pressione, la nostra ricerca di verità non ha avuto risposte soddisfacenti”, ha detto Gentiloni.

“Il che vuol dire una cosa semplicissima e cioé che se qualcuno immaginava che il trascorrere del tempo avrebbe un po’ diminuito l’attenzione dell’Italia e un po’ costretto tutti a rassegnarci a un ritorno alla normalità della relazioni, per noi il ritorno alla normalità delle relazioni dipende da una collaborazione seria”, ha aggiunto. Il ministro ha quindi ricordato che é accaduta “una cosa molto importante nelle relazioni tra paesi, nelle relazioni diplomatiche, cioé che noi abbiamo richiamato a Roma il nostro ambasciatore al Cairo… e questo è un gesto molto forte nei rapporti tra Stati”. “E continuiamo ad esercitare, non solo attraverso quel gesto del richiamo dell’ambasciatore ma in tante forme – ha concluso -, anche una pressione diplomatica perché si arrivi alla verità. Sappiamo che non sarà facile”.

“Purtroppo la nostra pressione, la nostra ricerca di verità non ha avuto risposte soddisfacenti”, ha detto Gentiloni. “Il che vuol dire una cosa semplicissima e cioé che se qualcuno immaginava che il trascorrere del tempo avrebbe un po’ diminuito l’attenzione dell’Italia e un po’ costretto tutti a rassegnarci a un ritorno alla normalità della relazioni, per noi il ritorno alla normalità delle relazioni dipende da una collaborazione seria”, ha aggiunto. Il ministro ha quindi ricordato che é accaduta “una cosa molto importante nelle relazioni tra paesi, nelle relazioni diplomatiche, cioé che noi abbiamo richiamato a Roma il nostro ambasciatore al Cairo… e questo è un gesto molto forte nei rapporti tra Stati”. “E continuiamo ad esercitare, non solo attraverso quel gesto del richiamo dell’ambasciatore ma in tante forme – ha concluso -, anche una pressione diplomatica perché si arrivi alla verità. Sappiamo che non sarà facile”.

Da dazebao


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