La nuova disciplina del processo prevede la rotazione degli ufficiali giudiziari, per evitare la corruzione. Sono decisamente contrario a questa impostazione.
Primo, perché se una persona è corrotta va cacciata via, non “ruotata”. Altrimenti contagerà un altro ufficio, senza perdere il vizio. Esattamente come faceva il Vaticano, quando invece di denunciare il prete pedofilo, lo mandava a far danno in un’altra parrocchia. Secondo, si colpisce l’esperienza che una funzione richiede e che si forma in anni di esercizio. Non s’improvvisano competenze complesse e non si devono sprecare quando si siano finalmente consolidate.
Insomma, va colpita la corruzione non con rotazioni “lineari” e indiscriminate, ma con procedure di controlli accurati e mano severa per i corrotti.
I dirigenti esperti e onesti lasciamoli lavorare. Nonostante una Pubblica Amministrazione così affaticata, ci sono. E sono essenziali.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21