L’ultimo atto in ordine di tempo contro la libertà di stampa in Turchia sarà celebrato oggi. L’avvio del processo a carico dei giornalisti Can Dundar e Erdem Gul è l’ennesimo bavaglio che il governo Erdogan tenta di imporre ai giornalisti. Questo processo non s’ha da fare ed è opportuno che il governo italiano si mobiliti insieme con le altre istituzioni europee. Can Dundar e Erdem Gul, caporedattore del quotidiano turco di opposizione ‘Cumhuriyet’, sono accusati di spionaggio e divulgazione di segreti di Stato. Al loro fianco si sono schierati i sindacati dei giornalisti di numerosi Paesi europei.
A cominciare dai giornalisti francesi, che hanno rivolto un appello al presidente Francois Hollande ricordandogli che non si puo’ barattare la liberta’ di stampa in Turchia in nome dell’accordo fra Bruxelles e Ankara sulla crisi dei migranti.
Dopo aver sollevato il problema in un recente vertice dei capi di governo, tenutosi a Bruxelles, è auspicabile che anche il premier italiano, Matteo Renzi, si attivi per evitare che in Turchia vengano ulteriormente calpestati il diritto di cronaca e la libertà di stampa. Come ha ricordato Can Dundar in un articolo pubblicato su Le Monde, in Turchia i giornalisti sono liberi di fare domande, a condizione pero’ di correre il rischio di perdere il lavoro o di finire in galera. Questa situazione ha trasformato la Turchia in una delle più grandi prigioni per giornalisti del mondo. Una situazione che i governi dell’Unione europea non possono più ignorare.