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Marcio sul “patto marciano”?  Ma lor ci marciano…

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Oggi il debitore che non paga le rate del mutuo si vede l’immobile venduto all’asta con procedura esecutiva le cui funzioni giurisdizionali spettano sempre al magistrato mentre tutto l’iter procedurale, comprese eventuali conciliazioni  tra le parti, è delegato ai notai e da circa un decennio anche ad avvocati e commercialisti. Le aste con e senza incanto (rilancio asta pubblica o in busta chiusa)  sono pubbliche e chiunque può presentarsi senza intermediari, ma ormai sono le agenzie immobiliari a farla da padrone, ma questa è altra storia che il legislatore da sempre ignora…

Fino a circa 15 anni fa l’operazione veniva svolta esclusivamente dai Tribunali e dall’ottenimento del titolo esecutivo e dunque pignoramento potevano trascorrere decenni prima di ottenere la vendita e soprattutto incassare il corrispettivo del credito e per la banca (sempre privilegiata) e per tutti i creditori  che, seppur in via chirografaria,  nel frattempo si erano insinuati in quella procedura esecutiva.  A breve termine potrebbe succedere altra rivoluzione che, al momento, pare non solo agevolare esclusivamente banche e finanziarie  ma, a parte i debitori,   svantaggiare in toto tutti gli altri creditori. Vediamo.

Ove quel provvedimento di governo fosse approvato si potranno stipulare, d’accordo le due parti,  mutui gravati da cd patto marciano: il creditore bancario di almeno (pur non consecutive)18 rate  non onorate in tempo utile (se semestrali: dopo 9 anni, se mensili: dopo un anno e mezzo? Oops) diventa padrone a tutti gli effetti dell’immobile fino alla concorrenza del suo credito, maggiorato di spese, interessi e ammennicoli vari, versando l’eventuale residuo prezzo al debitore.

A partire dalle spese condominiali e riscaldamento relative a quell’immobile (ovviamente accollate provvisoriamente agli altri condomini non morosi), tutti i creditori (eventuali è eufemismo perché chi è moroso di 18 rate di mutuo è assodato che lo sia per altro)  che possibilità di rivalsa avranno? Nessuna. Perché già a monte sono stati privati di garanzia. La liceità del patto marciano è considerata infatti tuttora incerta, ma tollerata fino a quando, si suppone, non ci si marci su! Corrisponde al vero che -a differenza del patto commissorio iniquo nel disporre, dunque  nullo- il marciano è patto equo nel disporre, ma di fatto concede libertà nel disporre solo alla banca mutuataria così sancendo in automatico l’illiberalità nel disporre per tutti gli altri creditori.

Per quanto ancora ci spacceranno per (Rocky) marciano ciò che ormai da tempo appare solo  marcio?


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