Nel marzo 2011 mi è stato diagnosticato un carcinoide. E’ successo perché, fortunatamente, mia moglie e’ fissata con la prevenzione con un rigore quasi kantiano. La malattia, dunque, era appena all’inizio e ne sono uscito nel modo migliore. Senza quel check up precoce non so come sarebbero andate le cose: certo se fosse stato già operativo il decreto del ministro della Salute, Lorenzin, del 20 gennaio di quest’anno non credo che mi sarei sottoposto al controllo. Sarebbe costato troppo!
Si chiama “decreto sulla appropriatezza delle prescrizioni mediche ” e nei fatti pone una serie di forti limitazioni alle prescrizioni di accertamenti diagnostici con severe penalizzazioni per i medici di famiglia che non dovessero attenersi alle regole: a cominciare dalle sanzioni pecuniarie.
Solo per dirne qualcuno vengono imposti vincoli per certe cure odontoiatriche, alcuni tipi di TAC e risonanze,test genetici e allergologici. Si allungano i tempi per lo stesso esame del colesterolo che, come sappiamo, e’ fondamentale per la prevenzione delle malattie cardiologiche.
Per risparmiare 2 miliardi il ministero decide di eliminare la gratuita’ per molte analisi che diventeranno a pagamento a seconda dell’età e delle condizioni di salute delle persone. Anche gli esenti da ticket dovranno pagare di tasca propria qualora gli esami non siano giudicati “appropriati”.
Mi chiedo se non sarebbe più giusto e corretto andare a recuperare risorse da sprechi e burocrazia e, soprattuto, dall’evasione fiscale.
Insomma il governo – contenendo fortemente la prevenzione – non fa altro che risparmiare scaricando i costi delle future malattie sulle prossime generazioni: sociali e politiche.
Un’indagine del 24 febbraio 2016 del centro studi FIMMG (la federazione dei medici di famiglia) mostra grande preoccupazione e disagio. Il 41% dei medici ha messo maggiore attenzione a prescrivere;il 37% ha cercato di applicare il DM e il 10% ha addirittura evitato di prescrivere.
” I medici ritengono che questo decreto condizioni fortemente le attività di prevenzione e diagnosi precoce che appartengono da sempre alla medicina generale tanto da farlo interpretare,dalla grande maggioranza, come atto di smantellamento del servizio sanitario nazionale sul territorio a favore del mondo delle assicurazioni” ha dichiarato Giacomo Milillo, segretario nazionale del FIMMG.
La cosa che vorrei far osservare: sono stato io disattento o la stampa non ha dato grande spazio a notizie tanto gravi? Non vorrei che qualcuno pensasse di non disturbare il manovratore di turno di fronte a questa vera e propria patrimoniale sui poveri.
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