È capitato tutto sotto i nostri occhi, lentamente ma in modo progressivo e paradossalmente ‘invisibile’. Eppure eravamo tutti presenti, eppure non si sono nascosti, eppure hanno messo cartelloni, insegne luminose e pubblicità… eppure ce ne siamo accorti solo quando ormai era troppo tardi. La conquista è stata semplice, così come la progressiva espansione attraverso i luoghi di passaggio, di incontro, di relazione, là dove si costruiva la storia, la nostra memoria, dove i più giovani venivano allenati e istruiti per affrontare le fatiche della vita, dove si incontravano le generazioni e si creava quella necessaria cultura comune tramandata da padre in figlio e da nonno a nipote…
L’azzardo ha invaso e avvelenato i nostri territori, rendendoli terre di conquista sotto gli occhi ciechi delle persone che assistevano, senza rendersene conto, a questa irrefrenabile usurpazione. Ed è stato semplice, cavalcando la fretta e l’indifferenza che rende ciechi e irresponsabili verso i propri contesti e le persone che li abitano. Una cultura dell’egoismo, dove ognuno pensa solo a sé e fatica ad alzare gli occhi ed accorgersi dell’invasione di luci ad intermittenza e cartelloni colorati che hanno stravolto i contesti architettonici trasformando le nostre città in casinò a cielo aperto!
Lo spettro allarmante della crisi economica e del tracollo imminente è stato un efficace cavallo di Troia per insinuare nelle menti di persone alla ricerca di sicurezze e ‘miracoli’ il pensiero che il proprio successo dovese essere legato, non alla fatica del vivere e alle conquiste progressive, ma ad uno sguardo benevolo della dea Bendata. Una prospettiva comoda, immediata e, a voce di spot e pubblicità, raggiungibile da tutti. La sana tradizione italiana fatta di impegno e fatica, di accoglienza e calore, di dialogo e memoria, è stata intaccata da chi, incurante di tutto ciò, ha come unico obiettivo l’arricchimento personale passando sopra ogni cosa.
L’azzardo ha costi che tutti dovremo pagare, il conto arriverà, sta già arrivando e sarà salatissimo. I nostri contesti saranno incubatrici per i nuovi gambler di domani. Non possiamo permetterlo!
Le grandi rivolte sono sempre partite dal basso, da una presa di consapevolezza di situazioni diventate insostenibili e che hanno aiutato la massa a trovare la forza di alzare la voce. Impariamo dalla storia, dal passato, dai nostri antenati, è fondamentale tenere alta l’attenzione e non lasciarsi incantare da chi ha in mente solo i propri interessi.
Questa è la spinta che deve portarci a portare avanti la diffusione di una cultura differente, che valorizzi ciò che è patrimonio della nostra nazione e ci aiuti a riprendere in mano i nostri preziosi territori!
@simonefeder