Don Palmiro Prisutto – il “prete degli avvelenati” – rimarrà ad Augusta. L’arcivescovo Pappalardo ha ritirato il suo ordine di trasferimento, dato ormai per tassativo, grazie alle molte email di protesta arrivate all’arcivescovato e alla Cei.
Ringrazio le decine di amiche e amici che hanno scritto a favore di Don Prisutto, dandogli il sostegno per continuare la sua battaglia contro i veleni del polo petrolchimico di Augusta e la peste di tumori che sta causando.
Questo fatto, però, ci fa capire che l’opinione pubblica ha un potere e – quindi – la responsabilità di esercitarlo quando altre istituzioni – civili o religiose – si rifiutano di intervenire con giustizia. Tutti possiamo fare qualcosa per migliorare le cose. Anche scrivere una semplice email. Perché ogni cittadino è un politico, che spesso si deve auto-rappresentare.
Don Palmiro, ora puoi continuare a leggere i nomi dei morti avvelenati di tumore alla fine della messa.
Continua la tua battaglia. Non sei solo.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21