Il 25 gennaio scomparve al Cairo Giulio Regeni. Dopo pochi giorni il giovane ricercatore italiano fu trovato morto e sul suo corpo erano evidenti i segni delle torture.
“Noi vogliamo tenere alta l’attenzione su questa vicenda” dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone e CILD. “Dopo due mesi siamo lontani da qualcosa che assomigli alla cooperazione giudiziaria. L’impegno del Presidente egiziano Al-Sisi non ha prodotto fatti concreti. Siamo fermi e cresce pericolosamente il rischio dell’impunità”.
Per questo motivo Antigone e CILD lanciano, per il 25 marzo – a due mesi dal rapimento di Regeni – una mobilitazione online.
“L’invito che rivolgiamo a tutti – dice ancora Gonnella – è quello di farsi una foto con un cartello in mano nel quale ci sia scritto semplicemente ‘Verità per Giulio’, condividendolo sui propri account social e accompagnandolo da invito al governo italiano affinché aumenti l’impegno e le pressioni su quello egiziano per una reale e fattiva collaborazione nella ricerca dei colpevoli di questo crimine”.
L’hashtag dell’iniziativa è #VeritaPerGiulio, che riprende la mobilitazione lanciata da Amnesty Italia a cui hanno aderito cittadini, associazioni e istituzioni, tra cui il Comune di Milano e quello di Bologna. Nei giorni scorsi CILD ha tradotto e pubblicato un’inchiesta dei giornalisti egiziani di Ahmed Ragab e Mustafa al-Marsafawi sulla morte di Regeni.
Il link all’inchiesta: https://veritapergiulio.it/giulio-regeni-alcuni-fatti-ebc05251ed1a#.pucakces3