L’amministratore delegato del Gruppo l’Espresso, Monica Mondardini, insieme con il direttore generale delle Risorse umane, Roberto Moro, ha incontrato una delegazione della Federazione nazionale della stampa italiana. Per la Fnsi erano presenti il segretario generale Raffaele Lorusso, la segretaria generale aggiunta vicaria Anna Del Freo, la vicesegretaria Daniela Scano, e i segretari delle Associazioni di stampa delle regioni in cui sono presenti le sedi legali e le redazioni centrali o decentrate di Repubblica, Stampa e Secolo XIX, i tre giornali coinvolti nell’operazione di fusione fra il Gruppo l’Espresso e il Gruppo Itedi: Lazzaro Pappagallo (Stampa Romana), Alessandra Costante (Associazione della Stampa Ligure), Stefano Tallia (Associazione della Stampa Subalpina).
Nel corso dell’incontro, sollecitato dalla Fnsi all’indomani dell’annuncio della fusione fra i due gruppi editoriali, il segretario Lorusso ha illustrato le questioni che la Federazione nazionale della stampa considera di particolare rilevanza e sulle quali intende vigilare, anche in considerazione del fatto che quella che si annuncia la più grande fusione editoriale della storia d’Italia coinvolge tre fra i principali quotidiani nazionali, ma indirettamente anche i 17 giornali locali di cui il Gruppo l’Espresso è proprietario.
In attesa che si definiscano i contorni e i dettagli di un’operazione societaria complessa e i cui tempi tecnici, secondo l’ad Mondardini, dovrebbero dispiegarsi nei prossimi dodici mesi, in quanto riguarda due società quotate in Borsa (il Gruppo l’Espresso e la Fca, azionista della Stampa) e dovrà poi essere sottoposta al vaglio di Agcom e Antitrust, la Fnsi ha annunciato un’attenta verifica, con il pieno coinvolgimento dei comitati di redazione dei singoli giornali, sull’impatto che la fusione societaria avrà sugli organici delle redazioni, sulla organizzazione del lavoro e sui valori imprescindibili dell’autonomia delle testate coinvolte e del pluralismo della informazione.
L’ad Monica Mondardini ha definito l’operazione “un investimento che è un grande segno di impegno e di fiducia nel futuro, non una riduzione, ma l’allargamento del perimetro editoriale” del Gruppo l’Espresso e della Itedi. Quanto alle testate coinvolte, in attesa che vengano elaborati i piani industriali, l’ad ha anticipato che la fusione non intaccherà la loro totale autonomia. Sul tema della concentrazione editoriale, l’amministratore ha affermato che le azioni da intraprendere per rispettare il tetto massimo di tirature previsto dalla legge di settore verranno definite a seguito delle verifiche in corso con l’autorità competente. L’ad Mondardini ha comunque tenuto a precisare che è fin d’ora esclusa qualsiasi chiusura di testate. L’incontro si è concluso con il reciproco impegno a mantenere aperto il confronto durante tutte le fasi dell’operazione.