In Germania perde la Merkel, ma in Francia si afferma Sarkozy. Avanzata delle destre
Di Pino Salerno
Era stato facile profeta Alexis Tsipras, sabato scorso, quando da “osservatore” aveva avvertito, all’Eliseo, da Hollande, con un rigoroso ragionamento politico, i leader socialdemocratici europei che stava affacciandosi e alzandosi una nuova destra “dei colletti bianchi”, nazionalista, antieuropea, xenofoba, la cosiddetta AFD, Alternative Fur Deutschland, che avrebbe fatto qualunque patto con gli estremisti neonazisti pur di vincere. Le elezioni nelle tre grandi regioni tedesche del Baden-Württemberg, della Renania-Palatinato e della Sassonia-Anhalt (regione della ex DDR), così come quelle legislative parziali francesi in tre collegi, dimostrano che il pericolo c’è e avanza. E insieme con esso, si fa più forte, e purtroppo più netto, il tracollo della socialdemocrazia europea, una volta trainata proprio da SPD tedesca e Partito socialista francese. Il dato più clamoroso, sia nei tre lander tedeschi che nelle tre circoscrizioni francesi, è che la sinistra confusa e delusa dal proprio governo (i socialisti governano in coalizione con la CDU di Merkel in Germania e coi Verdi in Francia) è protagonista di un massiccio astensionismo, che ovviamente favorisce le forze politiche di destra.
I risultati nel Baden-Wurttemberg
Vediamo nel dettaglio cosa è successo in Germania e in Francia domenica 13 marzo. Partiamo dalla regione più grande chiamata al voto tedesco, il Baden- Württemberg. Qui si è votato per eleggere i 143 membri del Parlamento regionale, e l’affluenza è stata del 70%, ben otto punti meno rispetto al 2011. Nel 2011, la coalizione CDU-SPD era forte di ben 95 seggi, rispettivamente 60 CDU e 35 la SPD, mentre i Verdi ne avevano 36, e l’AFD non era presente. Oggi, il terremoto elettorale ha portato a 42 i seggi della CDU e a 19 quelli della SPD, a 47 i Verdi. Con questi numeri, secondo la Faz, la Frankfurter Allgmeine Zeitung, sarebbero possibili tre coalizioni: Verdi-CDU-SPD, Verdi-CDU e una rossoverde, con l’apporto dei liberali, Verdi-SPD-FDP. In ogni caso, i Verdi sono non solo il primo partito, ma anche l’ago della bilancia di ogni futura coalizione.
In Renania-Palatinato
Anche in Renania-Palatinato ha votato il 70% degli aventi diritto. I membri del Parlamento regionale da eleggere erano 101. In questa ricca regione, la SPD ha confermato i voti del 2011, al 36%, resta il primo partito della regione, ma perde 3 seggi, portandosi da 42 a 39. La CDU perde il 3,4% e 6 seggi, da 41 a 35. I Verdi sono i veri grandi sconfitti di questa tornata in Renania: avevano il 15,4% nel 2011, hanno conquistato il 5,3% domenica, passando da 18 a 6 seggi. La sostanziale tenuta dei due partiti maggiori ha contenuto l’ascesa della AfD, che in Renania ottiene per la prima volta seggi, 14, col 12,6%. In Renania, i socialdemocratici hanno il pallino delle alleanze: o una grande coalizione con la CDU, oppure una coalizione rosso-verde con l’appoggio dei liberali, forti di 7 seggi.
E in Sassonia-Anhalt
Il terremoto elettorale di maggiore portata ha colpito, e non a caso, la Sassonia-Anhalt, regione che fino al 1991 apparteneva alla DDR e dove si eleggevano 87 membri del Parlamento. Qui si è registrato il tasso maggiore di astensione, col 60% dei votanti, e soprattutto è emersa la sorpresa di vedere l’AfD, Alternative fur Deutschland, come il secondo partito della regione. Netta e senza appello la sconfitta della sinistra, sia della Spd che della Linke. Vediamo nel dettaglio i seggi. Intanto, la CDU si conferma primo partito della regione col 29,8% (-2,7%) e 30 seggi (-11 rispetto al 2011), l’Afd è secondo col 24,2% e 24 seggi (non era presente alle elezioni del 2011), la Linke è terza col 16,3% e 17 seggi (-7,4%, e -12 seggi rispetto al 2011), la SPD ha il 10,6% e 11 seggi (-10,9% e meno 15 seggi rispetto al 2011), i Verdi superano per pochissimo la soglia di sbarramento del 5%, conquistando 5 seggi (-4 rispetto al 2011). In Sassonia, Linke, SPD e Verdi perdono la maggioranza e dimezzano i seggi, passando da 64 a 33 sui complessivi 87. Due le coalizioni possibili: CDU-AfD, che però non ha alcuna possibilità politica, e la solita ricorrente Grande Coalizione CDU-SPD.
Tirando le somme: SPD perde 35 seggi, CDU perde 32 seggi, Afd guadagna 61 seggi
Complessivamente, la CDU di Angela Merkel perde 32 seggi, la SPD del vicecancelliere e segretario generale Gabriel perde 35 seggi, i Verdi ne perdono 5 (grazie alla netta vittoria nel Baden), mentre l’affermazione dell’AfD è purtroppo netta, conquistando 61 seggi, considerando che in nessuna delle tre regioni era presente nel 2011. La Linke, che ha superato la soglia di sbarramento solo in Sassonia, perde comunque 12 seggi. I due grandi sconfitti della competizione elettorale di domenica in Germania sono dunque, innanzitutto la SPD e poi Angela Merkel, ovvero i protagonisti del governo di Grosse Koalition. È un vistoso campanello d’allarme, che dovrebbe suonare in tutte le cancellerie europee. L’indebolimento di Merkel e della CDU potrebbe infine avere ripercussioni notevoli il prossimo 17 marzo quando a Bruxelles si riunirà il Consiglio europeo per un decisivo vertice sui migranti. Come risponderanno Merkel e Gabriel?
Francia. Sconfitta socialista nelle tre circoscrizioni di Yvelins, Nord e Aisne. Enorme astensionismo (70%) e vittorie dei candidati sarkozisti
In Francia, la sconfitta dei socialisti e della sinistra è stata altrettanto netta, nelle tre circoscrizioni dove si sono tenute elezioni legislative suppletive. Nella circoscrizione di Yvelins, ha vinto il candidato sarkozista, col 46% dei voti, e va al ballottaggio contro il candidato socialista, che ha ottenuto il 12% dei voti. Altissimo il tasso di astensionismo pari al 70%. Nella circoscrizione Nord, il candidato sarkozista col 46,8% va al ballottaggio contro la candidata del Front National, che ha ottenuto il 25%. Fortissima l’astensione, pari al 78%. Nella circoscrizione dell’Aisne, il candidato sarkozista ottiene il 36% e va al ballottaggio con la candidata del Front National, che ha ottenuto il 28,8%. Il tasso di astensionismo è stato pari al 66%. Dunque, a conti fatti, su tre circoscrizioni, tre candidati sarkozisti vanno al ballottaggio, in una va al ballottaggio il candidato socialista, ma con uno scarto di più di 30 punti rispetto al’avversario, e in due avanza il Front National di Marine Le Pen. È molto probabile che al turno di ballottaggio, i tre parlamentari suppletivi vengano aggiudicati al movimento dell’ex presidente Sarkozy.