Dichiarazione di Domenico Gallo e Alfiero Grandi (Coordinamento per la democrazia costituzionale, che promuove il Comitato per il No al referendum costituzionale e il Comitato per la raccolta delle firme contro l’Italicum):
«La raccolta delle firme è il primo, indispensabile passaggio per arrivare ai referendum, in cui votare contro le deformazioni della Costituzione e contro una legge elettorale che assomiglia fin troppo al porcellum, messo sotto accusa dalla Corte costituzionale. Infatti deformazione della Costituzione e legge elettorale (per brevità definita Italicum) sono due aspetti inscindibili di un’unica scelta del governo.
Per questo occorre il pieno sostegno alla raccolta delle adesioni in calce all’appello di intellettuali e personalità che appoggiano la raccolta delle firme per i referendum contro le modifiche della Costituzione contenute nella legge Renzi-Boschi e contro l’Italicum.
Nel sito de Il Fatto quotidiano e direttamente su change org è possibile sottoscrivere questo appello che ha già superato le 145.000 firme.
E’ possibile arrivare a numeri ancora più importanti, anche per dare slancio alla raccolta delle firme per ottenere i referendum che partirà il 9/10 aprile.
Facciamo appello a tutti gli aderenti ai Comitati referendari, in generale a chi è critico con la deriva centralistica e autoritaria che il governo sta cercando di fare approvare dal parlamento, affinché si adoperino per contattare tutti i propri amici invitandoli a firmare l’appello.
L’incontro nazionale di venerdì scorso, promosso dai due Comitati referendari contro le modifiche della Costituzione e contro l’Italicum, ha sottolineato il valore della raccolta delle firme e ha inoltre preso impegno ad appoggiare in tutte le forme possibili il referendum contro le trivelle per il quale si voterà il prossimo 17 aprile e per il quale l’indicazione di voto non può che essere Sì per abrogare la norma oggetto del referendum».
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