“Li chiamano muschilli, gli spacciatori in calzoncini. Per loro quale futuro? Se non diventano consumatori di eroina, se riescono a sopravvivere è difficile che possano imboccare altre strade che non siano quelle dell’illegalità, dello spaccio, dello scippo, del furto.” Così scriveva Giancarlo Siani sul quotidiano Il Mattino, nel suo ultimo articolo, prima di essere ucciso.
Una citazione che campeggia sul sito di The CO2 Crisis Opportunity che promuove lo spettacolo dal titolo “Dieci storie proprio così” che debutterà al Teatro Argentina di Roma il 21 marzo alle 21 ma replicherà per le scuole il 22 e 23 marzo alle ore 9.30 e alle ore 11.30. Per iscriversi – entro sabato 18 – il riferimento mail è: diecistorie@gmail.com oppure recapito telefonico 348.4562477.
Le vite di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato e meno conosciuti come Annalisa Durante, Federico Del Prete, Silvia Ruotolo che diventano pezzi del puzzle teatrale nato da un’idea di Giulia Minoli e promosso da diverse realtà tra cui Fondazione Pol.i.s., Fondazione Silvia Ruotolo, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Centro Studi Borsellino con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Lo spettacolo verrà inoltre riproposto a Palermo in occasione della giornata del 23 maggio della Fondazione Giovanna e Francesca Falcone in collaborazione con la Direzione Generale per lo studente del Miur.
“Dieci storie proprio così” racconta di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, responsabilità individuali e collettive, connivenze istituzionali e taciti consensi. Racconta il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime, l’impegno di tutti cittadini che fanno della memoria un diritto inalienabile. Senza incorrere nell’enfasi celebrativa, le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale.
Molti i protagonisti che hanno reso possibile la realizzazione della rappresentazione teatrale che è, tra l’altro, parte integrante di un progetto sperimentale di collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile denominato
Il palcoscenico della legalità.
La drammaturgia è di Emanuela Giordano e Giulia Minoli, la regia affidata a Emanuela Giordano oltre a Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Tania Garribba, Valentina Minzoni Salvatore Presutto, Diego Valentino Venditti, Alessio Vassallo e con Paolo Volpini alla batteria. Musiche originali di Antonio di Pofi e Tommaso Di Giulio, aiuto regia Tania Ciletti, assistente al progetto Ludovica Siani mentre la video grafica è stata curata da Davide Bastolla
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