Il 22 marzo Qiu Qiaohua, Wen Shaogan e Wen Yun’ao, rispettivamente madre, padre e fratello minore del blogger cinese Wen Yunchao, sono stati arrestati dalla polizia nella provincia del Guangdong. La loro colpa, così come quella di 16 persone che lavorano per il sito Wu Jie News, è unicamente quella di essere parenti stretti o collaboratori di Wen Yunchao, che attualmente vive a New York.
L’arresto dei familiari di Wen Yunchao era stato preceduto da pressioni sul padre e sul fratello affinché convincessero il blogger a rivelare cosa sapesse di una lettera aperta al presidente Xi Jinping, chi ne fosse l’autore materiale e chi avesse contribuito a diffonderla su Internet.
Questa lettera aperta, il cui autore è tuttora anonimo e della quale Wen Yunchao continua a dire di non sapere nulla, invita il presidente cinese Xi Jinping alle dimissioni, accusandolo di aver creato intorno a sé un “culto della personalità” a scapito della leadership collettiva di governo.
La lettera aperta sta dunque scatenando una vera caccia all’uomo. Il 15 marzo la polizia di Pechino aveva fermato il noto editorialista Jia Jia chiedendogli conto dei suoi rapporti col sito Wu Jie News, che aveva pubblicato la lettera aperta. L’avvocato di Jia Jia da allora non ha più notizie del suo cliente.