Gli scontri nel sito per la Protezione dei Civili (PoC), MSF soccorre i feriti
A seguito dei combattimenti scoppiati nel sito per la Protezione dei Civili di Malakal (PoC) mercoledì sera, almeno 18 persone sono state uccise, due delle quali erano membri dello staff locale di MSF, attaccati nelle loro stesse case. Nelle ore successive, MSF ha soccorso nel suo ospedale 73 feriti, tra cui un membro del proprio personale. I primi combattimenti sono andati avanti per circa tre ore costringendo più di 600 persone – principalmente donne e bambini – a cercare riparo all’interno dell’ospedale di MSF. Le équipe di MSF hanno lavorato tutta la notte per curare i feriti. La maggior parte aveva ferite da arma da fuoco e per alcuni di loro è stato necessario un intervento chirurgico. La struttura di MSF è uno dei pochi ospedali ancora operativi nella zona.
“Questo attacco contro i civili è scandaloso. Chiediamo ai gruppi armati di porre fine a queste azioni”, dichiara Marcus Bachmann, coordinatore dei progetti di MSF in Sud Sudan. “Le persone cercano protezione all’interno del PoC, che dovrebbe essere rispettato da tutte le parti in conflitto alla stregua di un santuario”.
Le persone hanno cominciato a cercare rifugio nel PoC di Malakal da quando è scoppiato il conflitto nell’area, nel dicembre 2013. Attualmente, sono circa 43.000 le persone che vi risiedono. L’anno scorso, il numero è più che raddoppiato, a seguito di un afflusso di 10.000 sfollati in aprile e di ulteriori 16.000 a luglio e agosto. Molte sono giunte da zone dove per mesi non è arrivato alcun tipo di assistenza. La maggior parte delle persone al loro arrivo non aveva nulla con sé. Oggi la situazione nel campo è critica e vi sono enormi problemi di accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.
Il nostro pensiero va alle famiglie dei nostri colleghi che hanno perso la vita.
A Malakal, MSF gestisce un ospedale da 50 posti letto, con un pronto soccorso attivo 24 ore al giorno, e un altro pronto soccorso distaccato all’interno del PoC. MSF lavora nella regione che oggi costituisce la Repubblica del Sud Sudan dal 1983. Al momento, sono più di 2.937 gli operatori sud sudanesi e 329 gli operatori internazionali impegnati a rispondere a una vasta gamma di emergenze mediche e a fornire, gratuitamente, assistenza sanitaria di alta qualità attraverso 18 progetti in sette dei dieci Stati del Sud Sudan e nell’Area Amministrativa Speciale di Abyei.