Il deputato fa parte della Commissione parlamentare di vigilanza sull’azienda pubblica. Ha reagito a una battuta del giornalista Massimo Giannini sul Ministro Maria Elena Boschi
Il 27 gennaio, in un’intervista a La Stampa, il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi ha chiesto il licenziamento del conduttore di Ballarò, il giornalista Massimo Giannini, criticato da numerosi esponenti della maggioranza poiché durante una puntata della trasmissione di Rai 3 ha definito “incestuoso” il rapporto Boschi – Banca Etruria. Il riferimento è alla vicenda che ha coinvolto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, e l’istituto di credito recentemente commissariato dalla Banca d’Italia, di cui il padre del ministro è stato vicepresidente. Anzaldi è anche il segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, istituita dalla legge di riforma del sistema risalente al 1975. “Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno”, ha detto Anzaldi, riferendosi al licenziamento del capostruttura di Raiuno, accusato di avere anticipato di 40 secondi il Capodanno. Nei giorni scorsi hanno preso posizione a difesa del giornalista, dai loro profili social, Roberto Saviano, Ezio Mauro e Ferruccio De Bortoli. Inoltre il comitato di redazione di Ballarò ha reagito definendo le affermazioni del politico un “attacco intimidatorio”.
IL COMMENTO DI OSSIGENO – “Questo episodio – ha affermato il segretario di Ossigeno, Giuseppe Federico Mennella – dimostra quanto sia fuori da qualsiasi standard democratico il rapporto tra la politica e l’informazione. In effetti, soltanto in Italia esiste una Commissione parlamentare che vigila sull’operato dei giornalisti, in questo caso del servizio pubblico. Nella normalità democratica sono i giornalisti che, nell’interesse pubblico, controllano il potere politico e i suoi esponenti. E non già il contrario. Il caso Anzaldi- Ballarò è, da questo punto di vista, esemplare: un giornalista esprime una opinione e questa – giusto o sbagliata che sia – non viene criticata, ma dà origine addirittura ad una richiesta di licenziamento del giornalista attraverso un’intervista al quotidiano La Stampa di Torino. La quale, infatti, ha potuto titolare “Anzaldi: La Rai dovrebbe licenziare Giannini. Affermazioni vergognose a Ballarò su Boschi”. Come definire questo comportamento dell’onorevole Anzaldi, se non intimidatorio? Successivamente il deputato ha ritenuto di affermare di non aver chiesto il licenziamento di Giannini, ma di aver voluto soltanto sostenere che se si licenzia Azzalini “per una stupidaggine”, figuriamoci per un caso come quello di Ballarò“.
RDM – GFM