Save the Children lancia l’allarme sul fenomeno inquietante degli scafisti minorenni, impiegati con sempre maggiore frequenza da organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di migranti. “Approfittando del desiderio dei ragazzi di ottenere una traversata gratis o di racimolare poche centinaia di dollari per le loro famiglie, queste organizzazioni li espongono a rischi enormi, dei quali i ragazzi, molto vulnerabili e provenienti da famiglie povere, sono spesso inconsapevoli”, spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti.
I ragazzi vengono generalmente reclutati in Libia, dopo essersi messi in viaggio da Paesi subsahariani e dall’Egitto. Alcuni di loro hanno qualche dimestichezza con il mare, provenendo da famiglie di pescatori. Durante il viaggio, vengono impiegati come aiutanti degli scafisti adulti e, negli ultimi tempi, vengono anche messi alla guida delle navi in alto mare o dei gommoni e delle imbarcazioni di fortuna che puntano verso le coste.
“Questi ragazzini, pur rendendosi responsabili o corresponsabili di attività criminali di questa portata, sono in realtà delle vittime, che vengono reclutate proprio in quanto soggetti estremamente vulnerabili da organizzazioni senza scrupoli”, conclude Raffaela Milano. “Non sono consapevoli dei reati che verranno loro imputati in Europa, dal reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina fino al concorso in omicidio e in strage, se qualcuno muore durante la traversata. Oltre a rischiare la loro vita, questi ragazzi vivono in prima persona tutti gli orrori del viaggio, e quando arrivano sono psicologicamente distrutti”.