Il festival di San Remo ovvero Il Festival della canzone italiana, ha toccato il 52% di ascolto di media nel 2016; anche quest’anno ha un vincitore “gli Stadio”, ottimo complesso musicale uno degli eredi di Lucio Dalla prematuramente scomparso e ricordato in questa manifestazione. È stato anche il Festival dei “diversamente abili”, persone che con talento e costanza riescono a raggiungere dei livelli eccezionali come Ezio Bosso, compositore e il pianista, Nicole Orlando 22enne atleta azzurra con Sindrome di Down, e Giuseppe Ottaviani l’atleta quasi centenario: tutti possono partecipare a San Remo dimostra Carlo Conti
“Il futuro ha un cuore antico” frase di Carlo Levi, sempre di grande attualità, poiché anche questo Festival senza le esperienze, delle 66 edizioni precedenti che hanno avuto una media di ascolto 52,64,% e le esperienze di intrattenimento e spettacolo, non avrebbe raggiunto l’attuale livello di rappresentazione.
La prima riflessione, ai miei 5 lettori, è sugli alti ascolto raggiunti nel 2016; ricordo che dal 2000 ad oggi gli ascolti più bassi sono stati raggiunti nell’edizione del 2008 con una media del 36,56% con la conduzione di Pippo Baudo, Piero Chiambretti con Bianca Guaccero e Andrea Osvàrt; la canzone vincitrice “Colpo di Fulmine “cantata da Giò di Tonno e Lola Ponce. Gli ascolti più alti si sono registrarti nel 2002 con il 54,02%,, la canzone vincitrice “Messaggio d’Amore” cantata dai Mattia Bazar, sempre con Pippo Baudo e con Manuela Arcuri , Vittoria Belvedere.
La vera differenza è che raggiungere nel 2016 l’ascolto medio intorno al 50% è un fatto importante, i social Network, ovvero le Reti Sociali, con l’innovazione tecnologia Digitale, sono i veri concorrenti degli ascolti della televisione
È da ricordare che la RAI Servizio Pubblico con la direzione dedicata alle trasmissioni per l’estero, organizza, tramite i satelliti, la diffusione di questo programma nel mondo, in aggiunta alla piattaforma dei Social Network. Questo evento televisivo, ormai, non mette al centro del suo messaggio la Canzone Italiana, ma anche altri contenuti come nel vecchio Avanspettacolo.
Chi ha superato i 60 anni e viveva a Roma si ricorda i teatri Alambra, L’Alambra Jovinelli, il Volturno ecc. dove si rappresentava lo spettacolo di varietà e anche artisti come Cludio Villa si esibivano. Ma la vera ragione per cui, noi giovani uomini, frequentavamo quei luoghi, era per godere del corpo delle donne, delle ballerine che sul palcoscenico facevano il loro numero con movenze che ritenevamo provocanti sessualmente.
Il film “Luci del Varietà” del 1951 rappresenta questo spettacolo, di Alberto Lattuada e Federico Fellini, che racconta in questo mezzo film, con grande affetto, questo particolare mondo. Una compagnia formata dal Capocomico, la Prima Ballerina, il Balletto, il prestidigitatore, il trasformista, il cantante, l’orchestra e scopriamo che parteciparono come comparse e ballerine di fila Giovanna Ralli e Sofia Lazzaro (Loren)
La considerazione è che se riflettiamo sulla struttura del Festival della Canzone Italiana di San Remo, del 2016 notiamo una struttura simile a quella dell’Avanspettacolo.
Carlo Conti è il bravo Capocomico, confermato anche per l’edizione del 2017, Virginia Rffaele la comica imitatrice, Madalina Ghenea la bella che tutti, vorrebbero vedere nuda (soprattutto i maschi), Gabriel Garco, il bel giovane attore, per la gioia delle donne.
Gli ospiti italiani e le star Internazionali come Hozier, Nino Frassica, Aldo Giovanni e Giacomo, Laura Pausini, i Pooh, Enrico Brignano, Renato Zero, Eros Ramazzotti, Elisa, Elton John. Ellie Goulding, Maitre Gims, Nicole Kindman, Cristina d’Avema e il famoso e ottimo ballerino Roberto Bolle, sono uno degli elementi che ricordano l’avanspettacolo.
Quindi Il Festival di San Remo come un aggiornamento della rivista, che viaggiava per la provincia dell’Italia del dopoguerra e portava allegria e intrattenimento, tutti ingredienti ancora validi oggi. La televisione, porta nelle case degli Italiani , e di tutte le persone interessate nel mondo questo intrattenimento. Non sono più gli spettatori che vanno nei teatri a partecipare è questo spettacolo che arriva a destinazione.
Le Canzoni ormai sono uno degli elementi di questa manifestazione e rappresentano il nostro modello culturale; non so dire se le parole e musiche ascoltate in questo Festival di San Remo 2016 sono migliori o peggiori di altre presentate negli anni precedenti. Ho una certezza, che la canzone, che si ricorda, che viene cantata quando si va in bicicletta, in macchina o quando si è spensierati è sicuramente quella migliore, quella che è entrata nella mente nel cuore degli spettatori, ancora di più se le ascoltiamo diffuse dalle radio private locali o dai social network.
Altra considerazione sugli alti ascolti, che a mio parere sono figli della programmazione degli ultimi anni in TV, dove i talk show, fanno da padrone. Questo tipo di programma sicuramente più economico di altri, è ormai meno gradito dagli spettatori e i conduttori ancora non hanno capito che quando parlano più di due persone contemporaneamente a casa non si riesce a capire più niente di quello che si dice e forse si cambia canale anche per questa ragione .
Il Televoto, è lo strumento che da l’illusione di far partecipare il pubblico alla scelta del vincitore. Chi conosce questo tipo di meccanismo sa benissimo che volendo impegnare del denaro si possono organizzare le telefonate, per spostare il consenso su quel cantante. o su un altro. La differenza la fa la capacità economica del produttore che tramite i “call- senter” può far vincere il proprio beniamino. La RAI alcune volte manda una scritta per avvertire che non ha strumenti per combattere questa possibilità. Non ha caso il verdetto finale è stabilito da una giuria mista e non solo dal televoto, per la sua possibilità di manipolazione.
Il Festival della Canzone di San Remo 2016, oltre ad essere un evento realizzato da ottimi professionisti, diviene ancora una volta una trasmissione di “servizio Pubblico” dove attingendo dalla nostra storia dell’ Avanspettacolo, e dalla attuale offerta televisiva degli ultimi anni, rappresenta , il modello culturale dove gli Italiani si riconoscono. Ancora una volta la Televisione, come strumento di comunicazione di massa è lo specchio del nostro paese che meglio ci rappresenta.