Ai parlamentari italiani,
le unioni civili, come le state approvando, si stanno trasformando un’incommensurabile pagliacciata: una vittoria di chi non vuole che l’omofobia sia sconfitta e che i diritti umani riguardino tutti i cittadini. Esse hanno innumerevoli contraddizioni, specie dal punto di vista giuridico e di fatto non offrono alcuna tutela. Neanche riguardo all’eredità, che viene presentata come il punto di maggior forza. I parenti del defunto che intratteneva un’unione formalizzata come “unione civile” potranno vantare una netta priorità. Le unioni civili che state approvando valgono meno di un testamento manoscritto. Niente adozioni, niente riconoscimento di figli naturali del partner: nessuna possibilità di uno straccio di famiglia. Per il resto la coppia di fatto, in quanto tale, gode di limitatissimi e reciproci diritti e doveri, poiché l’unione di due persone, secondo l’ordinamento giuridico italiano, trova riconoscimento solo attraverso l’istituto del matrimonio, ancora inaccessibile alle coppie dello stesso sesso e per nulla avvicinato dallo speccietto per allodole che sono le unioni civili 2016. Le alleanze mediatiche di cui godete fanno sì che non venga resa pubblica con il dovuto sdegno l’inconsistenza della legge, ma nelle corti essa verrà evidenziata presto in maniera netta. Chi è tollerante dovrebbe opporsi a questa misura che divarica ancora le differenze fra i gay e gli altri cittadini.
Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group