Fare il presidente di Articolo 21 succedendo a un grande maestro come Federico Orlando è per me un grande onore e l’impegno di una promessa a tutta l’associazione: portare avanti il patrimonio di Federico e di Beppe Giulietti, che ora è il presidente di tutti noi giornalisti, e al tempo stesso declinare il nostro progetto in tutte le forme che sono proprie di questo difficile secondo decennio degli anni duemila.
L’esperienza dei tanti anni di professione mi ha insegnato alcune cose fondamentali: il valore prioritario è tenere la schiena dritta, rispondere a chi ci legge, ci ascolta, ci vede e mai ad alcun tipo di potere, partitico e non, non giocare mai in modo individuale ma formare sempre una squadra, tessere una tela di rapporti forti, di contenuto, con tutto il mondo della comunicazione e della cultura che abbia a cuore questi valori. In Italia e in Europa.
Il cambiamento che serve alla comunicazione e alla società italiana è ben più profondo delle dichiarazioni enfatiche, degli aggiustamenti economici, della corsa ad una mai definita modernità: il cambiamento è il recupero dei valori fondanti della democrazia, della solidarietà, di tutto ciò che distingue una civiltà sulla base di quello che ci ha insegnato la storia e farne patrimonio del nostro tempo. E’ un dovere morale e uso la parola morale, sempre più desueta, per una precisa scelta. Il futuro ha un cuore antico, diceva Carlo Levi.
Abbiamo formato un nuovo gruppo di coordinamento molto plurale che io spero diventerà non una squadra ma uno squadrone, per quello che posso farò la mia parte. Una democrazia moderna ha bisogno di una comunicazione libera, trasparente e che abbia la forza di non guardare in faccia nessuno. Questo è il primo dovere che abbiamo nei confronti dei colleghi più giovani, e questo è un obiettivo che richiede un grande sforzo di formazione.
Articolo 21 vuole essere un soggetto attivo nella formazione ufficiale dei giornalisti, ma anche un promoter e un supporto ad uno stuolo di giovani reporter, video makers, operatori del web, del cinema, di ogni formato di audiovisivo e vuole raccordarsi con tutte le organizzazioni animate dagli stessi principi e disponibili a lavorare per questo. Sarà sempre di più a fianco dei giornalisti minacciati e dei lettori, farà spesso un lavoro silenzioso ma costruttivo, una goccia che scava la roccia, una formica che porta ogni giorno a casa il suo piccolo risultato. Lo sarà se ci lavoreremo tutti insieme, alla pari, senza gerarchie e senza pregiudizi.
Ho cominciato questo percorso con molti di voi trenta anni fa a Fiesole e ho proseguito con Autonomia e Solidarietà e poi, nel febbraio del 2002, con la fondazione di Articolo 21. Credo di avere praticato questi principi nei tanti anni di lavoro e non potrei certo cambiare adesso. C’è bisogno di ciascuno di voi, uno per uno. Per i ringraziamenti mi servirebbe un pezzo a parte, ma toglierei spazio ai contributi fondamentali che ogni giorno animano il nostro sito. Insieme a Federico, mi mancano molto Roberto Morrione, Paolo Giuntella e Santo Della Volpe. Quando mi sentirò scoraggiata penserò a loro mi farà bene.