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Il “contro-natura” indagato

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Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che si era espresso con espressioni criticate dal gruppo parlamentare democratico al Senato ma anche dal direttore de La7, Enrico Mentana, per avere definito contro-natura la step-child adoption, ora  è indagato per abuso di ufficio insieme con il vice ministro lucano ed ex presidente della regione Basilicata democratico Filippo Bubbico, il segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex  senatore del PD Vladimiro Crisafulli e l’ex presidente della università Kore di Enna, Cataldo Salerno.

Il fascicolo dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto, Francesco Caporale, e dal sostituto procuratore  Roberto Felici è stato trasmesso il primo febbraio scorso al tribunale dei Ministri.  Il reato ipotizzato sarebbe stato commesso il 23 dicembre 2015 quando il consiglio dei Ministri aveva richiamato da Enna il prefetto Ferdinando Guida, spostandolo ad Isernia. Il trasferimento era del tutto inatteso perché il trasferimento rischiava di azzerare uno dei provvedimenti più delicati compiuti da Guida ad Enna, cioè il commissariamento della fondazione Kore che designa il presidente dell’università cittadina. In effetti, il viceprefetto vicario di Enna Tania Giallongo aveva decretato, dopo il trasferimento di Guida,  l’azzeramento di tutte le cariche della Fondazione nominando tre commissari per la durata minima di sei anni.  Ed ora il ministro dell’Interno si difende dalle accuse sostenendo che “la vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti senza aver ricevuto sollecitazione o pressione alcuna”.  Anche alcuni magistrati, come l’ex procuratore di Enna Calogero Ferrotti e il procuratore generale di Caltanissetta Sergio Lari, che ha riportato a sua volta in maniera negativa il trasferimento del prefetto che stava svolgendo un’indagine indispensabile.

Fino ad oggi non sono stato chiare in nessun modo le ragioni che hanno portato l’attuale ministro dell’Interno a trasferire il funzionario che era tra l’altro alla vigilia della pensione. Ora il tribunale dei ministri dovrà svolgere tutti gli accertamenti relativi alla vicenda e alle eventuali conseguenze legate all’università siciliana che da molti anni ha risposto a sicure necessità della provincia siciliana.


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