Chi va piano … (segnalazioni dal mondo)

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Questo è il primo di una serie di post in cui, partendo da un tema, segnaleremo link dalla rete che ci paiono interessanti. Abbiamo scelto il long form journalism per iniziare. Buona lettura!

Come riportavamo qualche anno fa: il long form journalism ha visto tante sperimentazioni negli USA. E le sperimentazioni continuano oggi. Molte esperienze di questo tipo nascono più dal desiderio dei giornalisti di creare un proprio  spazio narrativo più ampio e articolato che da una effettiva richiesta dei lettori, mentre un modello economico che assicuri un buon rendimento o almeno la sopravvivenza per questo tipo di giornalismo, e più in generale per i modelli digitali, non è stato ancora individuato.

“Uno dei primi errori dell’ era Internet è stato quello di prendere i vecchi contenuti e scaricarli online… ‘’Snow Fall’’ mostra invece  come possono essere potenti i risultati quando una narrazione avvincente è accoppiata in maniera organica con integrazioni multimediali”, affermava Rieder, qualche anno fa.

Un unico luogo dove tenere assieme e in vita contenuti diversi invece che disperderli in tanti articoli. Un nuovo modo di scrivere e pensare il reportage. Soprattutto per vicende che non si esauriscono in uno spazio di tempo definito ma che ‘’continuano a crescere e ad aggiornarsi continuamente’’. E’ così che Lelio Simi ricostruisce le potenzialità e il senso di quel nuovo genere di narrazione giornalistica che ormai viene chiamato ‘’snowfalling’’,  da Snowfall, il titolo del reportage multimediale realizzato  dal New Yok Times… Continua su lsdi


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