Com’era scontato, anche il quinto anniversario della “rivolta di San Valentino” che scosse il piccolo regno sunnita del Golfo persico, è stato segnato da proteste e dalla violenta repressione da parte delle forze di sicurezza. Il tutto sarebbe passato come sempre dal 2011 quasi inosservato se il 14 febbraio non fossero stati arrestati quattro cittadini statunitensi: secondo le autorità bahreinite, erano giornalisti che stavano seguendo una manifestazione.
I quattro, tre uomini e una donna di cui fino a lunedì sera non erano stati resi noti i nomi, sono stati arrestati nel villaggio di Sitra, a sud della capitale Manama, uno dei centri della rivolta e uno dei più asfissiati dall’abnorme e sconsiderato, oltre che illegale, uso dei gas lacrimogeni negli ultimi cinque anni. Secondo un comunicato del governo, i quattro giornalisti – che non avrebbero notificato la loro presenza alle autorità per le telecomunicazioni – sono stati arrestati mentre prendevano parte ad “attività illegali”. Uno dei quattro, addirittura, “indossava una maschera e prendeva parte ad attacchi contro le forze di polizia insieme ad altri rivoltosi”.
Una storia ancora da chiarire, anche se la versione del governo appare surreale. Il dipartimento di Stato Usa ha dichiarato di essere a conoscenza dell’arresto dei quattro cittadini Usa. Reporter senza frontiere ha chiesto il loro immediato rilascio.