ISTANBUL – All’indomani del sanguinoso attentato a Istanbul, le autorita’ turche continuano la caccia ai terroristi che hanno provocato la morte a 10 turisti. Oggi la polizia ha arrestato 68 persone sospettate di essere legate all’Isis.
La gran parte degli arresti, 65, sono stati fatti in un raid ad Ankara; a Smirne, sul mar Egeo; a Kilis, alla frontiera con la Siria; a Sanliurfa, sempre vicino al confine siriano; a Mersin, sulla costa mediterranea e nella citta’ di Adana.
Ad Ankara, le autorita’ hanno arrestato un sospetto e fermato 16 persone che, secondo l’agenzia Anadolou, progettavano un attentato nella capitale. I 21 arresti a Sanliurfa progettavano anche loro un attentato in una localita’ non specificata turca. Inoltre ad Antalya sono stati fermati tre cittadini russi, che sarebbero accusati di aver fornito supporto logistico ai jihadisti. Intanto, trapela la notizia che nell’ultimo mese l’intelligence turca aveva lanciato due diversi allarmi a tutte le forze di sicurezza del Paese su possibili attacchi dell’Isis su vasta scala a turisti e stranieri, indicando che gli avvisi – datati 17 dicembre e quattro gennaio – allertavano sull’intenzione di diversi jihadisti entrati dalla Siria di condurre attacchi contro obiettivi turistici e contro le rappresentanze diplomatiche in Turchia dei Paesi Nato coinvolti nella guerra al Califfato.
Fonti governative turche hanno informato i media anche sui feriti. Nell’attentato di ieri, infatti, sono 11 i cittadin rimasti feriti e due di loro sono in condizioni critiche. Tra questi 9 sono tedeschi, 1 norvegese e 1 è peruviano. Lo ha annunciato il ministero turco degli Interni, Efkan Ala, come riporta il quotidiano Hurriyet. Proprio sul numero elevato delle vittime tedesche è intervenuto il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere: “Non abbiamo informazioni concrete sul fatto che l’attacco di ieri fosse rivolto a cittadini tedeschi”, ha detto durante una conferenza stampa a Istanbul, aggiungendo che la Germania non sconsiglia ai suoi cittadini di visitare la Turchia.