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#Nobavaglioturco Usigrai, la lettera di Ceyda Karan

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La giornalista turca Ceyda Karan, sotto processo per aver ripubblicato una vignetta di Charlie Hebdo, ha scritto questa mattina al Segretario dell’Usigrai per ringraziare Fnsi, Usigrai, e tutti gli altri organizzatori – come Articolo 21n Reporter Senza Frontiere e Amnesty Italia – della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina davanti all’ambasciata turca.

Prima di andare in tribunale per la nuova udienza del processo a suo carico, Karan ha denunciato ancora una volta che “in Turchia si respira sempre di più una atmosfera autoritaria. La libertà di espressione , e in maniera specifica la libertà di stampa, è totalmente a rischio”. E ha lanciato un appello agli organizzatori della conferenza stampa: “Spero che voi riusciate a portare la questione  dei giornalisti turchi all’attenzione delle autorità di tutta Europa”.

Di seguito la lettera della giornalista Ceyda Karan, del quotidiano turco Cumhuriyet :

Prima di tutto, voglio ringraziarvi per il vostro sostegno e la vostra solidarietà per il mio processo.
Voglio anche ringraziarvi a nome dei miei colleghi che sono in prigione  e che   stanno tentando di fare il loro lavoro in un momento così difficile. In Turchia si respira sempre di più una atmosfera autoritaria. La libertà di espressione , e in maniera specifica la libertà di stampa, è totalmente a rischio. Le autorità continuano a usare in maniera aggressiva il codice penale, la legge sulla diffamazione e le norme anti terrorismo per reprimerci.
Il mio processo relativo  alla pubblicazione della copertina di Charlie Hebdo ne  è solo un esempio..Per il fatto di aver pubblicato questa caricatura  che raffigura una attitudine umana, simbolizzata dalla frase  “Tutto è perdonato”  e dal famoso slogan “Je Suis Charlie”, noi rischiamo da 4  a sei anni di carcere.  Nonostante nella laica repubblica turca non ci sia  una legge sulla blasfemia, siamo accusati   di incitamento all’odio pubblico e di attacco  ai valori religiosi.

Sappiamo tutti  che lo slogan “Tutto è perdonato” non esprime nessun tipo di violenza o di odio. Ma questo processo dimostra che siamo tutti  in pericolo a causa del crescente fanatismo religioso in Turchia. E questo è anche uno dei motivi del comportamento politicamente irrazionale delle nostre autorità. Mentre voi in occidente avete il problema della islamofobia, noi abbiamo il problema politico crescente dell’Islam .

Giorno dopo giorno stiamo  perdendo i nostri valori secolari. Pertanto  spero che voi riusciate a portare la questione  dei giornalisti turchi all’attenzione delle autorità di tutta Europa.Vi saluto e vi ringrazio nuovamente per la vostra solidarietà.

Ceyda Karan

 


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