Si è tenuto questa mattina nei pressi dell’Ambasciata turca, promosso dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Usigrai, Reporter senza Frontiere e da Articolo 21, un presidio per manifestare contro i ripetuti tentativi del premier Erdogan di limitare la libertà di espressione e imporre il bavaglio alla stampa nazionale e ai corrispondenti dei media internazionali che operano nel Paese. Pochi giorni fa Can Dundar aveva scritto dal carcere una lettera aperta al premier Renzi per chiedergli di ricordarsi del suo impegno per la Turchia e di intervenire per salvaguardare il rispetto dei diritti umani. Dundar, direttore del quotidiano turco Cumhuriyet, è agli arresti da oltre 40 giorni per un’inchiesta sui camion di armi turche diretti in Siria. E sempre pochi giorni fa sono stati arrestati una decina di docenti universitari che avevano firmato una petizione per la pace con i curdi. La manifestazione è stata indetta in contemporanea con la nuova udienza del processo che vede imputata ad Ankara la giornalista del quotidiano Cumhuriyet Ceyda Karan, “Rea” di aver ripubblicato le vignette di Charlie Hebdo sul suo giornale. Nel pomeriggio i rappresentanti dei giornalisti italiani saranno ricevuti dalla segreteria del ministero degli Esteri per illustrare le ragioni dell’iniziativa e chiedere al governo italiano una risposta al grido di allarme lanciato da Can Dundar. Al presidio hanno aderito l’Associazione Stampa Romana e le Associazioni regionali di stampa, Amnesty International Italia, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, Commissione pari opportunità della Fnsi, il Comitato NoBavaglio3, il gruppo Pressing-Giornalisti in rete, Italians for Darfur, l’Osservatorio Balcani e Caucaso.