I media scrivono:
“Turchia, morti 34 migranti.
Tra le vittime anche tre bambini”.
Le istituzioni commentano:
“Cordoglio per le vittime del mare”.
Le associazioni, per la più parte,
tacciono.
Nessuno dice le sola cosa giusta e umana:
bisogna fare qualcosa, mettere in atto programmi
per aiutare i profughi a fuggire da persecuzioni
e altre crisi umanitarie, seguire i loro viaggi,
assisterli in mare e poi accoglierli dignitosamente.
Non sono “vittime del mare”, sono vittime
di una società intollerante e disumanizzata.