RIAD – Le 47 pene capitali di terroristi, tra cui un iman, eseguite ieri in Arabia Saudita rischiano di provocare una vera e propria escalation di violenza.
Pesanti critiche sono arrivate dall’Iran, dove la guida suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei, ha parlato dell’esecuzione dell’iman come un errore politico.
“L’Arabia Saudita sara’ di fronte ad una “vendetta divina” per l’esecuzione del religioso sciita Nimr al Nimr, che si era battuto per i diritti della minoranza a cui apparteneva”, è la nota diffusa da Teheran. E poi: “Il sangue di questo martire oppresso versato ingiustamente mostrera’ presto le sue conseguenze e la vendetta divina si abbattera’ sui politici sauditi”, ha affermato Khamenei, citato dalla tv di Stato.
E proprio a Teheran è partita prima dai social una rivolta virtuale contro lo stato saudita poi sfociata in una manifestazione davanti al consolato. La situazione e’ degenerata intorno alle 23 (le 21:30 in Italia), quando un manifestante ha lanciato una bottiglia incendiaria contro l’edificio. Allora, riferiscono i media locali, “un’enorme massa di persone” si e’ spinta verso l’ingresso ed e’ riuscita a superare il cordone di polizia, a sfondare il cancello, rompere i vetri e distruggere il mobilio. Inoltre, all’interno dell’edificio vi sarebbe stata un’esplosione di gas che ha causato gravi danni al parcheggio e al primo piano, senza provocare feriti.
Soltanto l’arrivo di rinforzi ha infine permesso alla polizia di riprendere il controllo della situazione. Un fatto che preoccupa notevolmente anche il governo degli Stati Uniti, il quale avverte il rischio di un’escalation della tensione nella regione. In una nota diffusa ieri a tarda sera, il dipartimento di Stato americano ha sottolineato come l’esecuzione dell’imam rischi di “esacerbare le tensioni settarie in un momento in cui è urgenteallentarle”.
“Gli Stati Uniti – ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, John Kirby – esortano il governo dell’Arabia Saudita a permettere che la protesta si esprima pacificamente”. Ieri, dopo la notizia dell’esecuzione, manifestazioni si sono tenute nello stesso regno saudita, ma anche in molti altri Paesi della regione dove è forte la componente sciita, dallo Yemen al Bahrein, fino all’Iran.