ROMA – Sono trascorsi 68 anni dal giorno in cui le truppe sovietiche, inseguendo i tedeschi in ritirata dalla Polonia, liberarono Auschwitz. Era il 27 gennaio del 1945 e con la scoperta del campo di concentramento più grande della Germania il mondo intero conobbe l’orrore del più tremendo genocidio che l’uomo avesse mai visto. Molti sapevano, troppi tacquero in quell’epoca nefanda della storia dell’umanità. Quando le porte di Auschwitz furono spalancate dai militari russi, lo scenario che si presentò fu scioccante. L’odore della morte era onnipresente. Migliaia di corpi scheletrici vagavano in uno stato di trance e l’odore acre dei forni toglieva il respiro. Ad Auschwitz-Birkenau trovarono la morte un milione e mezzo di ebrei nei modi più atroci, spesso raggiunta all’interno delle famigerate docce da cui invece dell’acqua usciva il letale Zyklon-B, un gas velenoso solitamente usato per sterminare gli insetti… Continua su dazebao