Istituito Comitato perché il parlamento indaghi sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Petizione su Change.org

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Pier Paolo Pasolini viene barbaramente ucciso il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia. Un omicidio dalla dinamica non chiara, dai molti interrogativi irrisolti. Un corpo martoriato da colpi contundenti e un assassino che non è sporco di sangue. Un Pasolini atletico che non riesce a difendersi dal suo esile killer. Un plantare destro e una maglia verde trovate nella sua auto che non appartengono né a lui né al suo omicida. Più tracce di pneumatici sul luogo del delitto. Testimoni non ascoltati.

Un delitto chiuso troppo velocemente con l’addebito dell’esclusiva responsabilità a Giuseppe Pelosi anche se ciò contrastava con quanto indicato nella sentenza di primo grado e cioè che gli assassini erano più persone. Un elemento che – nel Paese della verità postuma trentaquattro anni dopo, con l’utilizzo di metodologie che nel’1975 gli investigatori non possedevano, è provato con oggettiva chiarezza. Infatti, quando nel 2009 il legale del cugino di Pasolini, Stefano Maccioni, presenta alla Procura della Repubblica di Roma un’istanza di riapertura delle indagini, l’esame del DNA sui reperti del delitto conferma la presenza di altre persone sulla scena del crimine. E questo, sicuramente, è un dato che cambia la storia e la dinamica del delitto. Non solo. Si raccolgono elementi su molti dei protagonisti di questa vicenda e dall’indagine emerge il legame di uno dei testimoni degli ultimi istanti di vita di Pasolini – e di altri personaggi ruotanti, al momento, intorno alla vicenda – con la nascente banda della Magliana. Importanti, nuovi dati che non sono approfonditi. La Procura di Roma, infatti, archivia l’indagine il 25 maggio 2015. Ma il caso non è chiuso. A quaranta anni dalla tragica morte di Pasolini, i nuovi indizi emersi su una diversa dinamica e un possibile movente – anche successivamente all’archiviazione – sono numerosi. Occorre compiere solo una semplice azione: indagare. Atto che il Comitato chiede al Parlamento di compiere, approvando la proposta di legge di istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta monocamerale che indaghi sull’omicidio di Pasolini – presentata dai deputati Paolo Bolognesi e Serena Pellegrino e sottoscritta da 61 deputati – che avrà l’incarico di appurare la dinamica e il movente del delitto, approfondire le possibili connessioni con i casi di Enrico Mattei e Mauro De Mauro e verificare le eventuali implicazioni della Loggia P2 e di altri apparati, strutture o organizzazioni.

Arrivare alla verità sulla morte di uno dei più grandi intellettuali italiani del ’900 è un diritto da garantire senza prescrizione. E’ ciò che chiede il nostro Comitato, insieme alla società civile che ha sostenuto con oltre 10.000 firme la petizione avanzata dall’avv. Stefano Maccioni, legale di Guido Mazzon, cugino del poeta, per l’approvazione della proposta di legge e a molti esponenti del mondo della cultura, come Dario Fo e Dacia Maraini. A conferma che – nonostante il tempo trascorso – Pasolini non è patrimonio culturale di pochi, di una parte o dell’altra, ma di tutti gli italiani. Un patrimonio culturale che non possiamo limitarci a ricordare nei teatri, nei cinema, nelle librerie in occasione delle celebrazioni, senza poi dimostrare l’onestà intellettuale, la coscienza, il senso civico necessario a pretendere che si renda giustizia a Pasolini e alla storia del Paese.

Presidente del Comitato

Firma la petizione su Change.org


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