BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Grazie Nicola!

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In occasione dei 20 anni della Tavola della Pace, Beppe Giulietti ricorda padre Nicola Giandomenico, il francescano che ha davvero dato la vita per questo progetto.

Articolo di: Giuseppe Giulietti

Sono passati 20 anni da quando, il 13 gennaio del 1996 nasceva, ad Assisi la Tavola della Pace, luogo di incontro e di dialogo tra persone e movimenti, differenti e diversi, ma uniti dalla volontà di costruire i ponti dell’inclusione sociale, della nonviolenza, della solidarietà, del rifiuto del razzismo, dell’odio, della guerra, del terrorismo, della ingiustizia sociale che fornisce benzina ai signori della morte.

Da allora quella esperienza ha percorso migliaia di chilometri non solo lungo gli itinerari delle tante marce tra Perugia ed Assisi, ma anche attraverso l’impegno quotidiano per favorire la nascita di una cultura della pace, anche nel pieno di uno spirito dei tempi che preferirebbe spesso scegliere la via breve dei muri, della repressione, del rifiuto di conoscere l’altro, soprattutto quando arriva da mondi lontani.

Questo cammino ventennale é stato accompagnato dalle vite di migliaia di donne e di uomini, dall’impegno di tanti e tra, questi, in occasione dei 20 anni della Tavola della Pave, ci sembra giusto ricordare padre Nicola Giandomenico, il francescano che ha davvero dato la vita per questo progetto.

Nella foto che Flavio Lotti, infaticabile ed appassionato animatore della Tavola, ha voluto ripubblicare sul sito della associaziome e scattata in occasione del decennale del 2006, davanti alla torta, seduto nella sua carrozzella, c’ é proprio Lui, Nicola, già colpito dal male che lo avrebbe portato alla morte,con il sorriso ironico di sempre; felice di aver potuto festeggiare il battesimo di una delle sue creature, di uno dei suoi tanti sogni diventati realtá, a dispetto di chi cercava e cerca di vanificare ogni speranza nel futuro.

Fu sempre Lui a suggerire la legge con la quale si decise di istituire la ” Giornata del dialogo tra credenti e non credenti” e di legarla al 4 ottobre, festa nazionale nel segno di San Francesco e Santa Chiara, un progetto che, tra non poche difficoltà, insieme a Padre Enzo Fortunato, riuscimmo a portare a conclusione.

Questo frate pugliese ,che aveva scelto Assisi come luogo di preghiera e di impegno religioso e civile, é stato uno dei protagonisti delle iniziative di pace della Chiesa, instancabile tessitore di relazioni, impegnato sul fronte dei diritti umani, tenace oppositore di ogni guerra, ma anche di ogni parola o gesto ispirato dalla logica della violenza.

Quando il terremoto colpí dolorosamente l’Umbria, i suoi confratelli, e la stessa Basilica, utilizzó tutte le sue forze residue per favorire la ricostruzione e per sanare le ferite, quelle fisiche e quelle spirituali,

Quell’ultimo sforzo contribuì a minare gravemente il suo corpo, e due mesi dopo la inaugurazione della Basilica restaurata fu colpito dalla malattia.

Da quel momento fu costretto a vivere in carrozzella e a lunghe e faticose cure, ma quando lo andavi a trovare non parlava mai di sé, ma chiedeva del mondo, delle guerre, della politica; voleva sapere e partecipare e, nonostante le difficoltà e i limiti imposti dalla malattia, si sforzava di intervenire, e quando la parola non seguiva il suo sforzo, provava con il gesto, ti suggeriva con lo sguardo, e comunque compartecipava dei progetti e delle lotte, senza mai abbandonare la speranza, senza cedere al legittimo sconforto di chi, dopo aver percorso migliaia di chilometri, si trovava costretto a guardare il mondo da una finestra.

Il 12 novembre del 2009 moriva nel lettino della sua cella che si affacciava sulla vallata di Assisi, ricca dei ricordi e delle testimonianze di Francesco, il Santo che Nicola aveva scelto di amare e di seguire.

Mai come in questa occasione ci sembra giusto ricordarlo con quella sorta di decalogo che amava recitare ai suoi confratelli e regalare agli amici e alle amiche della Tavola della Pace:

1- Credere nel positivo.

2- Rifiutare il pregiudizio

3-Riannodare i fili rotti.

4-Trascendenza della pace, vitalitá della,preghiera

5-Osare per la pace

6-Spazio alla fantasia e alla creatività.

7-Credere nel cambiamento

8-la pace ha le sue strade: solidarietà,dialogo,la fraternità.

9-la pace ha delle basi: veritá, giustizia,amore,libertà.

10-La pace é un punto di arrivo, non di partenza.

Grazie Nicola.
Fonte: www.sanfrancescopatronoditalia.it

Da perlapace


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