Nel pomeriggio di mercoledi’ 13 gennaio Don Luigi Ciotti insieme ai componenti dell’Ufficio di Presidenza di Libera sono stati ascoltati in audizione pubblica davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dall’ Onorevole Rosi Bindi. Il resoconto dell’audizione attraverso il racconto delle agenzie di stampa.
DON CIOTTI: «LIBERA NON È PERFETTA, MA È UNA REALTÀ PULITA»
Libera non gestisce direttamente le cooperative sui beni confiscati. Le sostiene, ne accompagna lo sviluppo, ne condivide il cammino. C’è una comunanza di obbiettivi e di ideali, ma la gestione, l’amministrazione, la ragione sociale restano autonome: questo è bene chiarirlo una volta per tutte! Libera è un coordinamento di associazioni. Difendere la sua dignità è difendere quella delle 1.600 realtà che ne fanno parte, diverse per riferimenti, storia, competenze, ma unite nell’impegno contro le mafie e la corruzione.
Vent’anni fa abbiamo raccolto 1 milione di firme per l’approvazione della legge 109 sulla confisca e l’uso sociale dei beni delle mafie. Al di là delle difficoltà di applicazione della legge, quei beni hanno significato lavoro, crescita culturale e riscatto sociale per tante persone. Luoghi dove migliaia di giovani hanno praticato la responsabilità, che è la precondizione della legalità e della democrazia. Ci sono molte cose da migliorare, ma attenzione a generalizzare, a dire che tutto non funziona o peggio che tutto è sporco, perché il rischio è di buttare via, con l’acqua sporca, anche il bambino, inculcando il cinismo e la rassegnazione, l’idea che in questo Paese è inutile impegnarsi perché non cambierà mai nulla.
La lotta alle mafie, alla corruzione, al furto di speranza, ha bisogno della repressione, ma la repressione non basterà mai senza una presa di coscienza collettiva, senza una nuova mentalità, senza comportamenti ispirati al bene comune.
Da questo cammino ventennale abbiamo tratto tante fatiche, diverse soddisfazioni ma nessun vantaggio materiale. I finanziamenti riguardano solo progetti di formazione (e sono tutti rendicontati e messi a bilancio) e, quanto ai beni confiscati, Libera ne gestisce direttamente solo sei, piccoli appartamenti trasformati in sedi locali dell’associazione.
Libera non riceve nessun bene – ha sottolineato il giugno scorso Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia per i beni confiscati – i beni vengono dati ai Comuni che poi li assegnano alle cooperative. Sono loro che operano insieme a Libera, che agisce soprattutto nella fase di formazione della cooperativa stessa, ma le strutture non sono di Libera, è sempre il Comune che le assegna.
Ferisce e amareggia questa campagna di discredito che mira a demolire il nostro percorso. Libera non è perfetta – ci mancherebbe – ma è una realtà pulita, che agisce per servizio e non per potere. Questo vorrei fosse tenuto in conto da chi oggi denigra e diffama senza conoscere e, il più delle volte, senza muovere un dito.
Famiglia Cristiana | 14-10-2016
Mafie: don Ciotti, in atto menzogne per demolire Libera
Ci possono essere errori, critiche ma non calpestare verita’ (ANSA) ROMA, 13 GEN – “Oggi e’ in atto una semplificazione per demolire il percorso di Libera con la menzogna”: lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, davanti alla Commissione parlamentare antimafia. “Ci possono essere degli errori, si puo’ criticare, ma non puo’ essere calpestata la verita’. Libera gode di buona salute, il movimento giovanile chiede, partecipa, c’e’ un fermento impressionante di ragazzi che cercano punti di riferimento veri e credibili. Io rappresento un noi non un io”. “Il tema dell’infiltrazione e’ reale – ha proseguito don Ciotti, rispondendo alle domande del senatore Lumia Pd e del vicepresidente della Commissione Antimafia Fava Si – le nostre rogne sono iniziate con i 17 processi in cui siamo parte civile, li’ ci sono situazioni complesse e questo ci ha creato qualche problema. Altri problemi vengono dalle cooperative, cammin facendo abbiamo scoperto che delle situazioni erano mutate. Di fatto noi siamo dovuti intervenire, abbiamo avuto anche processi di lavoro che sono stati vinti da noi. Ogni 6 mesi chiediamo la verifica ma qualche tentativo di infiltrazione c’e’ ed e’ trasversale a molte realta’. Libera e’ 1600 associazioni e qualche tentativo, qualche ammiccamento c’e’ stato. Abbiamo allontanato dal consorzio Libero Mediterraneo delle realta’ che non avevano piu i requisiti e queste realta’ gettano il fango, sono le prime a farlo. Chiediamo di darci una mano alle autorita'”. “Alcune situazioni creano sconcerto: io non ho rilasciato alcuna intervista, neppure quella che mi e’ stata attribuita tempo fa su Repubblica”, ha concluso don Ciotti. VR 13-GEN-16 16:26 NNNN
Mafie: don Ciotti, domani denunciamo pm Maresca
(ANSA) ROMA, 13 GEN – “Noi questo signore lo denunciamo domani mattina, abbiamo deciso di farlo. Uno tace una volta, due volte, tre volte, ma poi si pensa che siamo nel torto. Quando viene distrutta la dignita’ di migliaia di giovani e’ dovere ripristinare verita’ e chiarezza”. Cosi’ don Luigi Ciotti, parlando in Antimafia, riferendosi al pm Catello Maresca che ha pesantemente criticato Libera. “Le dichiarazioni di questo magistrato sono sconcertanti, chiedo che ci sia verita’ e giustizia in questo Paese”, ha detto don Luigi Ciotti, parlando davanti alla Commissione parlamentare Antimafia e replicando al pm napoletano antimafia Catello Maresca e ad una sua intervista a Panorama in edicola domani. “Mi fa piacere che il direttore dell’Agenzia per i beni confiscati Umberto Postiglione abbia ribadito che le associazioni ricevono in gestione i beni, Libera non riceve alcun bene. Libera promuove, agisce soprattutto nella fase della formazione. Sono pochissimi i beni assegnati a Libera che gestisce 6 strutture, di cui una a Roma e una a Catania con tre camere, su 1600 associazioni che la compongono”, ha proseguito Don Ciotti. (ANSA). VR 13-GEN-16 16:16 NNNN
(AGI) – Roma, 13 gen. – “L’antimafia non e’ una carta di identita’ che uno tira fuori a seconda delle circostanze. Le trappole dell’antimafia sono davanti agli occhi, mai come oggi”. Lo ha detto don Ciotti parlando davanti alla commissione Antimafia. Per la gestione dei beni confiscati Libera non riceve contributi pubblici. Chiaro?”. Cosi’ don Ciotti davanti alla commissione Antimafia. “E questo – ha aggiunto il presidente di Libera – e’ importante dirlo per la dignita’ di chi lavora e si impegna ogni giorno. Libera non gestisce cooperative ma le promuove. E’ importante dirlo per evitare equivoci”. Lo ha detto donCiotti parlando davanti alla commissione Antimafia. “Voglio difendere la dignita’ di Libera – ha aggiunto – che e’ un coordinamento di 1600 associazioni. Qui non c’e’ don Ciotti, io rappresento un noi. C’e’ l’equivoco che qualcuno vuole attribuire a don Ciotti la capacita’ di concentrare beni e potere economici. Non e’ assolutamente cosi’. Ci sono pochissime cose assegnate direttamente a Libera. Si tratta di una rete che puo’ unire le cooperative e far fare un passo avanti nella gestione dei beni confiscati. Libera non riceve nessun bene che viene dato ai comuni e poi affidato alle cooperative. Le dichiarazioni di questo magistrato – ha proseguito riferendosi al pm napoletano antimafia Maresca – sono sconcertanti. Chiedo che ci sia verita’ e giustizia in questo paese”. – “Oggi c’e’ una semplificazione in atto a demolire un percorso con la menzogna. E’ fondamentale la verita’. Perche’ va bene le contraddizioni ma non bisogna calpestare la verita'”. Lo ha detto don Ciotti, presidente di Libera, parlando davanti alla commissione Antimafia. “I nostri bilanci – ha ricordato – sono pubblici, on line. Nessuno – ha ammonito – metta il cappello addosso a Libera . Noi difendiamo la dignita’, la liberta’ e la trasversalita’ di tutti”. – “Domani esce questa intervista. E noi questo signore (il pm napoletano antimafia, Maresca, ndr) domani mattina lo denunciamo perche’ si tace una, due, tre volte ma quando viene distrutta la dignita’ del lavoro di tante persone, e’ un dovere ripristinare la verita'”. Lo ha detto don Ciotti parlando davanti alla commissione Antimafia dopo le anticipazioni dell’intervista che uscira’ domani su Panorama fatta al pm antimafia napoletano Maresca che descrive l’associazione ‘Libera’ come un monopolio di beni confiscati. “Tanto fango fa il gioco dei mafiosi” ha aggiunto don Ciotti.
MAFIA. DON CIOTTI: DENUNCIAMO PM MARESCA, FANGO FA GIOCO CRIMINALITA’
(DIRE) Roma, 13 gen. – “Noi domani mattina lo denunciamo questo signore perche’ uno tace una, due, tre volte, ma quando viene distrutta la dignita’ di migliaia di persone, di gruppi e associazioni penso sia un dovere ripristinare la verita'”. Cosi’ il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, davanti alla commissione parlamentare Antimafia, in merito all’intervista rilasciata da parte del procuratore antimafia Catello Maresca. “Tanto fango- aggiunge- fa gioco ai mafiosi”. (Anb/ Dire) 16:26 13-01-16 NNNN
Roma 13 gen. (LaPresse) – “Oggi è in atto una semplificazione che mira a demolire con la menzogna il percorso fatto da Libera. Ribadisco questo perché nessuno metta il cappello addosso a Libera”. Così don Luigi Ciotti in audizione in commissione parlamentare Antimafia dopo gli scandali sulla gestione dei beni confiscati e in seguito alle anticipazioni dell’intervista che uscirà domani su Panorama fatta al pm antimafia napoletano Maresca che descrive Libera come un monopolio di beni confiscati. “Tra chi lavora nelle cooperative e l’indotto, diamo lavoro a circa mille persone. Si possono commettere degli errori, ma non calpestare la verità. Lo voglio dire – precisa – per difendere la dignità di chi si impegna ogni giorno”. “I fondi europei vanno agli enti locali, non a Libera. Che sia chiaro a tutti: per la gestione dei beni confiscati, Libera non riceve contributi pubblici”. Lo specifica don Luigi Ciotti audito in commissione parlamentare Antimafia su Libera e sui beni confiscati alle mafie, dopo le anticipazioni dell’intervista che uscirà domani su Panorama fatta al pm antimafia napoletano Maresca che descrive Libera come un monopolio di beni confiscati. egr/bor 131613 Gen 2016
(OMNIROMA) Roma, 13 GEN – “C’è un equivoco: qualcuno vuole attribuire a Don Ciotti la capacità di concentrare beni e poteri economici. Non è assolutamente così: ci sono pochissime cose assegnate direttamente a Libera. Si tratta di una rete che può unire le cooperative e far fare un passo avanti nella gestione dei beni confiscati”. Lo ha affermato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, nel corso dell’audizione davanti alla commissione parlamentare Antimafia. Le parole di Don Ciotti arrivano dopo che il Pm Antimafia napoletano, Catello Maresca, aveva attaccato l’associazione dalle pagine di un settimanale. Parole per il presidente di Libera “sono sconcertanti. Chiedo che ci sia verità e giustizia in questo”. “Libera – ha chiarito DonCiotti – gestisce solo 6 strutture e non riceve nessun bene” che al contrario “viene dato ai comuni che poi le affidano alle cooperative”. A riguardo Don Ciotti ha poi ricordato che “Libera non gestisce le cooperative ma le promuove: questo è importante chiarirlo per evitare equivoci. Devo difendere la dignità di Libera che è un coordinamento di 1.600 associazioni”. Per questo “qui non parla Don Ciotti, io rappresento un noi”. “Ci hanno accusato di aver taciuto e di non essere intervenuti per tempo” sulle infiltrazioni mafiose a Roma ma “ricordo che nel 2011, alla riapertura Caffè de Paris, sequestrato a clan calabresi, Libera lanció l’allarme sulle infiltrazione mafiose nell’economia della Capitale”. Così il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia. Poi, ha ricordato, “poco prima” dello scoppiare dell’inchiesta su “Mafia Capitale, a Corviale denunciammo ancora questa presenza. E le nostre antenne – ha aggiunto – erano la gente e le persone dei quartieri. E quando abbiamo avuto elementi – ha concluso – siamo andati a consegnarli agli inquirenti”. “Sono sconcertanti le parole di questo magistrato. Chiedo solo verità e giustizia”. Lo specifica don Luigi Ciotti audito in commissione parlamentare Antimafia su Libera e sui beni confiscati alle mafie, dopo le anticipazioni dell’intervista che uscirà domani su Panorama fatta al pm antimafia napoletano Maresca che descrive Libera come un monopolio di beni confiscati. “Noi ribadiamo con forza che Libera non riceve nessun bene confiscato che invece viene dato ai Comuni e da questo affidato alle cooperative”, ha quindi precisato. “C’è un equivoco che qualcuno vuole attribuire a don Ciotti: la capacità di concentrare beni e poteri economici. Non è assolutamente così. Ci sono pochissime cose assegnate direttamente alla sua associazione. Libera gestisce solo sei strutture tra cui un piccolissimo appartamento a Roma”. Lo specifica don Luigi Ciotti audito in commissione parlamentare Antimafia su Libera e sui beni confiscati alle mafie. egr/bor 131611 Gen 2016
Roma, 13 gen. (LaPresse) – “Purtroppo il tentativo di infiltrazione c’è ed è trasversale in Italia. Le nostre rogne sono cominciate con 17 processi in cui Libera si è costituita parte civile”. Così don Luigi Ciotti in audizione in commissione parlamentare Antimafia dopo gli scandali sulla gestione dei beni confiscati. “Altri problemi sono nati con le cooperative. Ogni 6 mesi noi chiediamo alla prefettura di verifica perché cammin facendo abbiamo scoperto che delle situazioni erano mutate e siamo dovuti intervenire noi – ha precisato -. Sono 1600 le associazioni coordinate da Libera, alcune grandi e a livello nazionale. A volte ci sono stati tentativi di infiltrazione, abbiamo chiesto noi da Libera”. “Le trappole dell’antimafia le abbiamo ben chiare mai come oggi”. Così don Luigi Ciotti in audizione in commissione parlamentare Antimafia dopo gli scandali sulla gestione dei beni confiscati. “Abbiamo bisogno di conoscenza e verità – ha aggiunto -, ma io sono qui a difendere la dignità di un’associazione che ne coordina oltre 1600”. egr/bor 131612 Gen 2016