Vinci l’indifferenza: il grande male del nostro tempo!

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Coraggio! Non disperiamo! Investiamo sulla solidarietà! Facciamo della solidarietà e della fraternità il nostro programma e il nostro stile di vita! Solo così possiamo vincere l’indifferenza e conquistare la pace. Papa Francesco ha scelto di celebrare la giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2016 con un messaggio che punta il dito contro il male più grande dei nostri giorni e ci invita a contrastarlo con fiducia e impegno.

Il male è l’indifferenza. Non un male qualunque ma il peggiore dei mali. All’ombra dell’indifferenza si sono compiuti i peggiori crimini dell’umanità. Ma, nota Papa Francesco, “ai nostri giorni essa ha superato decisamente l’ambito individuale per assumere una dimensione globale e produrre il fenomeno della “globalizzazione dell’indifferenza”.

La denuncia più forte Papa Francesco l’aveva già fatta due anni fa nel suo viaggio a Lampedusa, all’indomani dell’ennesima strage di migranti: “La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!”

“Quando poi investe il livello istituzionale, sottolinea oggi il Papa, l’indifferenza nei confronti dell’altro, della sua dignità, dei suoi diritti fondamentali e della sua libertà, unita a una cultura improntata al profitto e all’edonismo, favorisce e talvolta giustifica azioni e politiche che finiscono per costituire minacce alla pace.”

La risposta a queste minacce è innanzitutto nella responsabilità personale. Si è responsabili quando si vede un problema e invece di restare indifferenti si cercano le strade e i mezzi per risolverlo. Quante volte abbiamo detto o sentito dire “Ma io che c’entro?”, “A me che importa?” “Non sono io il responsabile!” Contro questi atteggiamenti forieri delle peggiori tragedie umane e ambientali, Papa Francesco propone ai credenti “la conversione del cuore” all’insegna della solidarietà e della fraternità autentica. Ma poi estende il suo appello a tutti e ciascuno: alle famiglie “chiamate ad una missione educativa primaria ed imprescindibile”; agli educatori e i formatori “che nella scuola o nei diversi centri di aggregazione hanno l’impegnativo compito di educare i bambini e i giovani” e, infine, agli operatori culturali e dei mezzi di comunicazione sociale che hanno “il compito innanzitutto di porsi al servizio della verità e non di interessi particolari.”

Se davvero vogliamo la pace, quella vera fondata sulla giustizia e il rispetto dei diritti umani di tutti, non dobbiamo fare altro che riconoscere ed espandere il positivo che c’è in tanti percorsi personali e collettivi. Con questo stesso spirito, il 10 dicembre, la Tavola della pace, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Rete della PerugiAssisi hanno dato avvio ad una campagna contro l’indifferenza, l’egoismo e la rassegnazione che sfocerà in una nuova grande Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità fissata il 9 ottobre 2016. Chi vuole partecipare ha già un primo appuntamento l’8 e 9 gennaio 2016 alla Rotonda a Mare di Senigallia dove si terrà il Corso di formazione e ricerca per insegnanti, amministratori locali e operatori sociali “Global Threats – Glocal Education”. Perché la pace si costruisce assieme.

“Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano” (Albert Einstein)

*Il commento di Flavio Lotti al messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2016


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