Siria: MSF distribuisce kit per l’inverno a 8.000 famiglie sfollate ad Aleppo

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Roma/Gaziantep (Turchia), 24 dicembre 2015 – Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) sono riuscite a portare aiuti urgentemente necessari a migliaia di persone nella città di Aleppo (Siria), che sta entrando nel suo quinto inverno di guerra civile. Nelle prime settimane di dicembre, in collaborazione con il Consiglio locale della città di Aleppo, sono stati distribuiti 5.200 kit invernali e igienici alle famiglie sfollate. Ulteriori 2.600 kit verranno consegnati nei prossimi giorni.

I kit sono stati distribuiti in base alle esigenze di ogni famiglia e comprendono vestiti invernali, coperte, teloni e corde, taniche, torce e diversi prodotti per l’igiene. La distribuzione è stata effettuata in diversi quartieri a seguito di una valutazione dei bisogni e include famiglie le cui case sono state danneggiate dai recenti bombardamenti.

Quasi 40.000 persone verranno raggiunte da questa distribuzione che ha l’obiettivo di aiutarle ad affrontare le dure condizioni in cui devono vivere a causa del conflitto e della mancanza di risorse”, spiega Carlos J. Francisco, coordinatore dei progetti di MSF nel nord della Siria. “Dopo quasi cinque anni di guerra, la situazione umanitaria ad Aleppo e nei dintorni sta diventando insopportabile per gran parte della popolazione”.

L’antica città di Aleppo, la seconda più grande del paese (con una popolazione stimata di un milione di persone prima della guerra), è stata in prima linea in questo conflitto armato. Interi quartieri sono stati distrutti da esplosioni e da anni di semi-assedio. Molte zone non hanno elettricità o acqua corrente. Il lungo conflitto, unito alle dure condizioni invernali sta peggiorando la situazione già critica delle persone sfollate all’interno della città. Delle circa 300.000 persone che attualmente vivono nella parte orientale di Aleppo, circa il 55% (176.000) sono sfollate a causa del conflitto. Di queste, quasi due terzi sono state costrette a spostarsi più di una volta. Anche se la popolazione sfollata è composta in gran parte dagli abitanti della città stessa, l’attuale inasprimento del conflitto a Hama e Idleb – a sud di Aleppo – ha costretto almeno 3.800 famiglie a fuggire da queste due aree. E la cifra è destinata ad aumentare.

Ogni giorno vi sono attacchi contro le aree residenziali e le infrastrutture civili vitali, come gli ospedali o il sistema di distribuzione dell’acqua in città. Ambulanze, mercati o panifici vengono presi di mira e distrutti e ciò rende sempre più difficile e pericoloso per le persone avere accesso ai servizi di base, tra cui l’assistenza medico umanitaria”, aggiunge Carlos J. Francisco.

Il conflitto in corso e l’insicurezza nella zona hanno ostacolato la distribuzione di generi non alimentari da parte delle ONG, nonostante il crescente numero di persone vulnerabili. La principale strada di collegamento tra Kilis, in Turchia, e Aleppo, è stata quasi completamente tagliata fuori dagli aiuti umanitari pochi giorni fa. Diversi convogli sono stati bombardati e un camion utilizzato per distribuire i kit invernali alle famiglie di Aleppo è stato incendiato, il che ha portato a un arresto temporaneo della distribuzione. La strada non è solo la principale arteria di rifornimento della parte orientale assediata della città, ma è anche essenziale per la fornitura di tutto il cibo, il carburante e gli aiuti umanitari a circa 600.000 persone che vivono in tutta l’area.

MSF gestisce sei strutture sanitarie in Siria settentrionale, e supporta direttamente più di 150 postazioni sanitarie e ospedali in tutto il paese, molti dei quali nelle zone assediate. La maggior parte sono strutture temporanee gestite da medici siriani, senza personale di MSF, ma dotate di supporto pratico e formazione a distanza da parte di MSF che le aiuta ad affrontare il livello estremamente elevato di urgenze mediche.


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