Libera propone, insieme al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la decima edizione del percorso-concorso “Regoliamoci!”, con l’obiettivo di far riflettere gli studenti di diverse età sul tema delle migrazioni, ponendo particolare attenzione alla questione dei diritti e della giustizia sociale nel nostro Paese e in Europa. Libera è impegnata da oltre vent’anni nella costruzione di comunità fondate su un progetto antropologico alternativo a quello delle mafie; luoghi di vita nei quali ci si educa a riconoscerci uguali come cittadini e diversi come persone a partire dall’incontro con le altre culture. Un’educazione antimafia, che sostenga i giovani nella costruzione di una società libera e democratica, ha alla base principi quali l’incontro, il confronto e l’accoglienza.
Prorogate fino al 15 gennaio le iscrizioni all’edizione 2015-16.
Inversione di rotta: storie di viaggi e di migranti
Negli ultimi anni il numero delle persone migranti morte in mare è cresciuto in maniera esponenziale. Dal 2000 al 2013 sono scomparsi più di 23 mila individui nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare o attraversando i confini del vecchio continente via terra: il 50% in più di quello che appare dalle stime esistenti. Una strage con un bilancio simile a quello di una guerra per dimensioni e numero di decessi – in media più di 1.600 l’anno. Questi numeri dovrebbero fare eco nelle coscienze di tutti e spingerci ad approfondire la questione non riducendola ad un fenomeno di mera emergenza. Troppo spesso, infatti, la narrazione sul tema dei migranti, si ferma ad una informazione distorta e stigmatizzante. Come afferma il sociologo Z. Bauman in una recente intervista rilasciata al quotidiano Repubblica: “Siamo ostaggi del nostro benessere, per questo i migranti ci fanno paura”. Non c’è dubbio, infatti, che l’attuale crisi abbia accentuato le disuguaglianze sociali, di reddito e di ricchezza, cresciute in maniera significativa nel nostro Paese. Oggi le discriminazioni e le disuguaglianze subìte dalle persone migranti e dalle minoranze s’inseriscono in un più generale e sistemico processo di mancanza dei diritti e della cultura dei diritti che coinvolge tutti. In questo clima così fortemente esasperato attecchisce molto più facilmente la teoria dell’etichettamento, del ricercare e identificare il colpevole nello “straniero”, nel “diverso” da noi , che per questo ci fa paura.
È necessario, dunque, partire da un’attenta lettura del fenomeno delle migrazioni, che ci aiuti a comprenderne in maniera approfondita le cause economiche e sociali. Per le persone migranti, infatti, intraprendere un viaggio così ricco di insidie, rappresenta un forte rischio, che comunque decidono di correre, per provare a riscattarsi da una situazione di indigenza e di povertà. Spesso l’arrivo nel nostro Paese rappresenta, solo una, delle tappe di questo tortuoso percorso. Occorre poi avere uno sguardo capace di indagare sulla complessità delle situazioni vissute da chi decide di restare in Italia, che spaziano da fenomeni di negazione dei diritti e sfruttamento lavorativo, alle esperienze positive di accoglienza e di integrazione, nelle quali la diversità anziché essere vista come barriera, viene valorizzata come una risorsa.
Da sempre una sensibilità che contraddistingue Libera è quella di scavare dentro la storia, di non fermarsi a un racconto superficiale. Come le vittime innocenti delle mafie, i morti in mare non rappresentano dei numeri ma storie di vita e di speranze negate. Scavare nella storia, ma anche nell’oggi, per trovare e dare visibilità a tante altre storie che fanno meno clamore, ma che raccontano percorsi di inclusione e dignità, indispensabili per guardare il fenomeno da un’altra prospettiva.
Per queste ragioni Libera e il MIUR propongono un percorso-concorso articolato su tre livelli differenti, accomunati dalla ricerca e dalla riflessione sul tema delle migrazioni e dell’intercultura, a partire dalle responsabilità che ciascuno di noi ha nel costruire il modo e il Mondo in cui vogliamo vivere.
Il percorso-concorso si rivolge agli studenti di ogni ordine e grado, divisi in tre categorie: scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado.
Nota per le scuole dell’infanzia: pur non prevedendo il bando una sezione specifica, gli insegnanti delle scuole dell’infanzia interessati a lavorare con i loro alunni prendendo spunto da Regoliamoci, potranno partecipare fuori concorso seguendo la traccia proposta alle scuole elementari. Per questi lavori sarà prevista una menzione speciale.
A breve Libera Formazione metterà a disposizione delle scuole partecipanti dei materiali di approfondimento.