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Rai, a quando la vera riforma?

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“Libereremo la Rai dalle interferenze di governi e partiti…”
“La Rai non può essere governata da una legge che porta il nome di Gasparri..”
“Bisogna restituire la Rai ai cittadini e liberarla dalla politica..”
Queste alcune delle frasi pronunciate da Renzi sul futuro della tv pubblica. Mai come in questo caso avevamo condiviso le sue parole, ma la legge approvata non sembra rispondere ai buoni propositi, anzi sembra quasi una critica alle sue parole.

Il Consiglio di amministrazione continuerà ad essere espresso da governo e partiti, salvo la foglia di fico del consigliere indicato dai dipendenti. L’amministratore delegato sarà nominato dal governo, sia pure con l’obbligo del voto qualificato, e sarà il vero “Dominus”.

La Commissione di vigilanza, forse per compiacere le opposizioni, non è stata riformata e si sovrapporrà al Consiglio di amministrazione nell’attività di indirizzo. Il canone sarà contrattato annualmente con il governo di turno, sottoponendo il servizio pubblico a una trattativa continua, affidata alla compiacenza dell’esecutivo. Nel testo finale è sparito qualsiasi riferimento al modello BBC, alla mediacompany, alla fondazione, tutte ipotesi, peraltro, elaborate dalla medesima commissione istituita dal governo e finite in qualche cestino della presidenza del consiglio.

La stessa fine debbono avere fatto le proposte annunciate in materia di conflitto di interessi e di revisione del Sic, quel sistema integrato delle comunicazioni che rappresenta il cuore della legge Gasparri e della distribuzione delle risorse nel e del sistema mediatico. Dal momento che abbiamo contrastato con durezza le leggi berlusconiane, perché mai dovremmo cambiare giudizio oggi di fronte ad un testo che ha abbandonato l’ispirazione originaria e ha ripercorso gli antichi tracciati?

Chi oggi tace o addirittura plaude, ci risparmi cortei e proteste quando, nel futuro prossimo, governi e maggioranze di altro colore si prenderanno tutto e non dovranno neppure fare la fatica di abrogare legge elettorale e la cosiddetta riforma della Rai. Tanti auguri!

Fonte: “Il Fatto Quotidiano”


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