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Morti sul lavoro, già 988 morti nel 2015

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Dopo 10 anni che dava dati al ribasso sulle morti sul lavoro, anche l’Inail si accorge che sono aumentate le morti sul lavoro, nei primi dieci mesi del 2015: si parla di 988 morti sul lavoro (compresi i morti sul lavoro in itinere) ed è quasi sicuro che si passeranno sicuramente le 1000 morti a fine dicembre 2015.
Però sono tanti, molti di più di quelli delle statistiche ufficiali, perché lo voglio dire nuovamente, l’Inail tiene conto solo delle morti sul lavoro accadute ai suoi assicurati, in questi dati non ci sono compresi i carabinieri, i poliziotti, i soldati, i vigili del fuoco che muoiono mentre stanno svolgendo il loro dovere.
Persino i giornalisti che si infortunano o muoiono sul lavoro non sono compresi nei dati Inail.
Ma l’Inail per 10 anni ci ha detto che le morti sul lavoro erano in forte calo.
Poi va detta un ulteriore cosa, che 988 morti sul lavoro non sono le morti sul lavoro effettive, delle denunce che arrivano all’Inail, ma  bensì sono i lavoratori che sono stati riconosciuti morti sul lavoro, sulle denunce  di infortunio mortale che sono arrivate all’Inail al 30 Ottobre 2015.

Perchè l’ovvio, purtroppo non lo va mai a controllare nessuno, altrimenti avremmo scoperto quanto segue:

Anno 2010: Denunce per infortunio mortale 1501, infortuni mortali riconosciuti 997, in istruttoria 2
Anno 2011: Denunce per infortunio mortale 1387, infortuni mortali riconosciuti 895, in istruttoria 0
Anno 2012: Denunce per infortunio mortale 1347, infortuni mortali riconosciuti 851, in istruttoria 5
Anno 2013: Denunce per infortunio mortale 1215, infortuni mortali riconosciuti 710, in istruttoria 2
Anno 2014: Denunce per infortunio mortale 1107, infortuni mortali riconosciuti 662, in istruttoria 26

La cosa che stupisce, è che dal 2010 al 2014 (i dati definitivi del 2015 verranno resi noti nel 2016), ogni anno circa 500 infortuni mortali non sono stati riconosciuti tali.
Ci sarà anche un calo delle denunce di infortunio mortale che arrivano all’Inail, ma stranamente non calano drasticamente gli infortuni mortali sul lavoro che non vengono riconosciuti come tali dall’Inail.
Come mai?
Questo credo che un ente pubblico dovrebbe spiegarlo.
Perchè qui a me sembra ci sia anche un grosso problema di riconoscimento di infortuni mortali sul lavoro.
Basta pensare che dalla tabella B4, presa dal Rapporto Annuale Inail del 2014, i cui dati sono stati resi disponibili dal 9 Luglio 2015, risulta ben 2 denunce di infortunio mortale sono ancora in istruttoria dal 2010 (in pratica ancora l’Inail non ha stabilito se devono essere considerati morti sul lavoro oppure no).
E ben 5 denunce di infortunio mortale nel 2012, 2 nel 2013 e 26 nel 2014 sono ancora in istruttoria.
Carlo Soricelli, è un ex operaio metalmeccanico in pensione, che dal 2008, invece di godersi tranquillamente la meritata pensione, ha aperto un blog, l’Osservatorio Indipendente di Bologna sullle morti sul lavoro ( http://cadutisullavoro.blogspot.it/), che ogni anno monitora tutti i morti sul lavoro che ci sono stati in Italia.
Carlo, è un amico e credo faccia un lavoro eccezionale raccogliendo questi dati, l’intento è sensibilizzare al dramma delle troppe morti sul lavoro che accadono ogni anno in Italia.
Le “stragi nell’indifferenza” le hanno definite e mai parole furono più vere.
L’Osservatorio Indipendente di Bologna ci dice, che dal 1 Gennaio 2015 al 5 Dicembre 2015 ci sono già stati oltre 1300 morti sul lavoro (stima minima) e probabilmente da qui a fine anno si passeranno abbondantemente i 1400 morti sul lavoro.
lo credo che in un Paese che si definisce civile, il governo dovrebbe dare delle risposte concrete, perchè non è civile che ogni anno oltre 1300 lavoratori perdano la vita lavorando per portare a casa il pane quotidiano.

Il Ministro del Lavoro Poletti invece di parlare di un nuovo contratto di lavoro (lavoro agile, che non è altro che un contratto a cottimo), pensi piuttosto a questo dramma che ogni anno affligge l’Italia, un dramma che non fa solo morti, rovina famiglie e rende tanti giovani orfani e soli.

Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze


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