Sarà l’Agenzia Nazionale Anti Corruzione (Anac) a vagliare le richieste di risarcimento degli obbligazionisti bruciati dalla vicenda di Banca Etruria ed altre. La notizia dà sollievo ai danneggiati, ma provoca conseguenze destabilizzanti su tutto il mondo del credito.
Infatti, la scelta di Renzi delegittima sia la Banca d’Italia che la Consob, dichiarandole – di fatto – inaffidabili, in quanto incapaci di esercitare un controllo imparziale. Cioè inabili a fare il lavoro che giustifica la loro esistenza. Enti inutili, insomma. Così, invece di affrontare il problema della scarsa integrazione delle attività dei due istituti e opportuni ricambi dei vertici, lo si rimuove delocalizzando il controllo ad una autorità più presentabile.
Insomma, per risolvere un problema di credibilità dell’arbitro, si demansionano i due custodi del credito a semplici guarda-linee.
Una bella Cantonata per Renzi, ma soprattutto per i risparmiatori, che non sanno più di chi fidarsi. Disorientati, tra un premier che improvvisa colpi di scena e una ministra figlia del babbo multato per mal governo bancario, che pensa che tutto si sistemi grazie a una votazione favorevole in parlamento.
Non è così. Si è rotto qualcosa di molto profondo tra Renzi e chi lo seguiva con speranza.
L’innovatore ha ritirato fuori la furbizia della politica per difendere i vecchi poteri forti. Quelli che voleva rottamare.
E in pochi giorni è diventato vecchio pure lui.
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