In Parlamento c’è ancora un “servizio di barbieria”, che costa a noi contribuenti 400 milioni l’anno. Uno spreco che solo ora qualcuno sta pensando di eliminare, ma con calma, perché i privilegi sono duri a morire. Allora perché non trasformare quei locali in mensa per pensionati al minimo? O riconvertire quelle poltrone in studio dentistico per poveri? Meglio se finanziate con auto-riduzioni di stipendi e rimborsi degli stessi parlamentari.
Oltre ad essere un’iniziativa altamente simbolica, il senso della proposta è più profondo: solo se i politici frequentano gli ultimi ogni giorno, possono capire quale responsabilità hanno per ridurre la disuguaglianza devastante che ha creato l’epidemia di povertà.
Di queste iniziative abbiamo bisogno per rieducarci al dovere inderogabile di solidarietà, che chiede la Costituzione.
Non di Leopolde fasulle.
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