Il tribunale di Dortmund ha deciso nella serata di ieri di estradare in Italia Hanefija Prijić (Paraga), il cittadino bosniaco considerato responsabile dell’uccisione di tre pacifisti italiani avvenuta il 29 maggio 1993 a Gornji Vakuf.
Questa la notizia, essenziale, pubblicata sul sito dell’Osservatorio dei Balcani e Caucaso dal collega Andrea Rossini, che vive a Sarajevo. Qualche settimana fa era già stato incredibile sapere che Prijic era stato individuato e arrestato in Germania. Da 22 anni i parenti e gli amici di Fabio Moreni, Sergio Lana e Guido Puletti aspettavano un qualsiasi gesto che scrivesse la parola fine a questa vicenda.
I tre facevano parte di un convoglio umanitario diretto a Zavidovići, con i volontari del “Coordinamento iniziative di solidarietà con l’ex Jugoslavia”. Erano stati fermati dagli uomini del Terzo battaglione della 317ma brigata dell’esercito della Bosnia Erzegovina (Armija BiH), Prijić ne era il comandante. Erano stati derubati e poi assassinati. Altri due volontari Christian Penocchio e Agostino Zanotti, si erano salvati fuggendo nel bosco e rifugiandosi nella sede dei caschi blu scozzesi a Bugojno.
Ora sarà’ un tribunale italiano a giudicare ed è la prima volta che accade. Un precedente che potrebbe diventare fondamentale per chiudere l’eterna partita dei crimini commessi durante la guerra nella Bosnia Erzegovina.