Sigfrido Ranucci e Luca Chianca erano stati tratti in inganno da un’omonimia, rettificarono spontaneamente ma furono querelati lo stesso.
“Il fatto non costituisce reato”: con questa formula, l’11 dicembre 2015, il Gup del Tribunale di Benevento, a tre anni dal fatto, ha assolto i giornalisti Sigfrido Ranucci e Luca Chianca dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa. Avevano erroneamente indicato un imprenditore di Benevento come imputato in un’inchiesta giudiziaria per l’esportazione illegale di capitali all’estero. L’errore fu spontaneamente rettificato nella puntata successiva del programma, ma l’imprenditore querelò lo stesso. Lo scambio di persona fu effettuato in un servizio andato in onda il 15 aprile 2012 durante la trasmissione Report di Rai 3.
Ossigeno si è occupato del caso il 12 ottobre 2015, quando il sostituto procuratore del Tribunale di Benevento, Nicoletta Giammarino, ha chiesto il rinvio a giudizio dei due giornalisti.
“Abbiamo rispettato le regole deontologiche del nostro mestiere e abbiamo agito in buona fede, come è stato riconosciuto”, ha commentato Ranucci intervistato da Ossigeno.
RDM