La risposta a questa tutt’altro che scontata domanda provano a darsela proprio i giornalisti di domani. Gli studenti del corso di Linguaggio Giornalistico del Prof. Raffaele Fiengo, uno dei fondatori e maggiori contributori di Lsdi, docente in Comunicazione dell’Università di Padova, si sono “auto-intervistati” ponendosi la questione dell’informazione e del web.
Partendo da una domanda solo apparentemente banale può iniziare una riflessione sulla cultura digitale dell’informarsi…
Proprio perché figli della tecnologia e dell’era digitale, cresciuti con i social network possono essere i migliori testimoni dei cambiamenti che il mondo dell’informazione, e non solo, sta vivendo.
Ne emerge un campione che sta comprendendo: twitter come fonte, come informarsi in un mondo nel quale le informazioni sono tante sia non così semplice, studenti che stanno cercando di comprendere (non sempre) che non si tratta di semplice dicotomia fra carta stampata, tv in opposizione a social media e web.
Insieme al link dove trovare tutti i documenti ci pare interessante tenere a mente alcuni punti da cui partire prima di cercare di rispondere alla domanda ne citiamo uno su tutti e rimandiamo ad un prezioso post di Mario Tedeschi Lalli:
“Internet” non esiste. Cioè è una rete fisica e non che collega il mondo, non un “mezzo”. Non c’è una “cultura di Internet”, c’è invece una “cultura digitale” che ha in internet la sua struttura portante.
“Internet”, inoltre, non è sinonimo di “web”: il web è nato oltre un decennio dopo l’invenzione di internet; ci sono tanti altri modi di usare internet che non sono il web – per esempio la posta elettronica (email)
Gli studenti utilizzano quotidianamente Facebook, saltuariamente leggono i quotidiani (se ne trovano una copia in giro) guardano i tg. Emerge un’opposizione (a nostro parere pericolosa) fra analogico e digitale. L’informazione sul web è intesa quasi esclusivamente come i post di Facebook o i tweet. L’informazione online è percepita come pillola informativa… Continua su lsdi