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Che cosa significa lo scontro attuale tra Putin e Erdogan?

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Che cosa significa lo scontro attuale tra Vladimir Putin, leader indiscusso della Russia di oggi, e Tayyp Recep Erdogan? Quali conclusioni anche pesanti può avere nella complessa partita geopolitica della regione e una sfida all’unità dell’antica alleanza della Nato? Quanto è accaduto, in verità, potrebbe avere un forte impatto anche sull’architettura energetica  regionale,  che si basa su un ruolo crescente ruolo  della Turchia come hub del gas  anche in virtù della partnership  strategica promossa dal Cremlino nel tentativo di uscire dall’impasse  con l’Unione Europea a causa della questione ucraina. Le relazioni, in materia di energia, tra  la Turchia e la Russia sono caratterizzate da forti livelli di interdipendenza.

La Turchia è diventata il secondo mercato di destinazione per il gas russo al di fuori dello spazio ex sovietico,  alle spalle della Germania e prima dell’Italia. Le forniture alla Turchia rappresentano oggi il 19% di tutto l’export  di Gaszprom verso il vecchio continente. Si tratta di un volume pari a quello di tutto il mercato dell’Europa centro-orientale e dei Balcani, una quota destinata potenzialmente ad aumentare alla luce della crescita economica di Ankara. Nello stesso tempo  la Turchia dipende in modo sostanziale da Mosca per i suoi approvvigionamenti energetici. I 27 miliardi di metri cubi annui, Bcm, importati forniti dalla Russia, rappresentano il 56% dei consumi totali di gas di Ankara. Questi volumi raggiungono il mercato turco grazie alla Trans-Balkan pipeline-che attraversa Ucraina, Romania e Bulgaria  con capacità massima di 14Bcm-e tramite il gasdotto sottomarino Blue Stream (capacità massima di 16 Bcm) che dal 2003 collega direttamente la Russia alla Turchia. Tuttavia alla luce dell’incidente del 29 novembre scorso, con l’abbattimento dell’aereo russo Sukhol-24,i rapporti tra Russia e Turchia si sono del tutto incrinati e non a caso Gazprom ha intensificato negli ultimi i rapporti energetici con la Germania.

A questo punto si può pensare che l’azione turca porti non solo al definitivo congelamento di Turkisch Stream   a vantaggio della Germania che vedrebbe la strada spianata per il suo Nord Stream  ma anche un chiaro ridimensionamento della Turchia nelle strategie del Cremlino. Ma le conseguenze ci saranno anche su altri piani, anche se- da questo punto di vista- occorrerà attendere un maggior lasso di tempo.


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