Omar Faruk era chiaramente la vittima designata degli attentatori. Già più volte minacciato ed era fuggito da un sequestro destinato a un “processo” da parte di terroristi per la sua militanza a difesa della libera informazione e dei colleghi. Molto noto per la sua attività sociale e culturale, Faruk ha raccontato il dramma somalo e della disperante condizione di lavoro dei giornalisti nel suo Paese, facendola conoscere al mondo e alle istituzioni internazionali, come l’Unesco.
FAruk, dirigente Ifj, ha cooperato spesso con la Fnsi, con la quale ha partecipato alle azioni di solidarietà per le colleghe e i colleghi di Radio Chabelle, costretti a cercare rifugio temporaneo in Italia e poi nel Nord Europa per sfuggire ai soprusi e alle violenze. Il presidente della Ifj, Jim Boumelha, ha manifestato subito solidarietà e chiesto che tutti i giornalisti e le loro organizzazioni nel mondo facciano sentire la stessa vice, unita alla condanna per l’attentato.
A Omar Faruk la nostra solidarietà, il sostegno pubblico e per lui l’appello alle autorità internazionali di interventi sulla Somalia per la libertà e la sicurezza dei giornalisti e il rispetto della militanza sindacale.
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