Sinistra Italiana deve essere innovativa per sopravvivere alle difficoltà che l’aspettano. Quindi dovrebbe concentrarsi su pochi obiettivi – quelli più condivisi – e trovare un garante che dia stabilità al percorso per raggiungerli (Rodotà? Prodi?…) Per costruire il “programma essenziale” si potrebbero fare le “prioritarie”, un censimento (primo turno) e una votazione (ballottaggio delle prime 20) per individuare le priorità (5? 10?) più sentite a sinistra.
Così Sinistra Italiana nascerebbe forte della sua umiltà, sapendo che non può unire tutte le istanze della sinistra, ma può essere un ottimo partito di scopo. E fondato sulla democrazia interna, il dato innovativo che manca ai partiti di oggi verticali e anti-partecipativi. Con in più un padre nobile – garante e non necessariamente governante – pronto a sedare le contese, perché riconosciuto da tutti come autorevole.
Con questi presupposti, SI sarebbe percepita veramente coma una novità. Soprattutto se i suoi artefici dessero il buon esempio nel dichiarare che si abbasseranno gli stipendi, per ridurre le distanze con gli ultimi a cui si rivolgono e uscire così dalla bolla dei privilegi che separa oggi eletti ed elettori.
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