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“Sacra in Jazz” debutta in Vaticano e fa da apripista al Giubileo

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Appuntamento il 27 novembre nella Chiesa del Centro di San Lorenzo in Vaticano con il progetto  artistico-teologico firmato Scarcella-Mesolella. Da “Dolce sentire” a “Resta qui con noi”, le più celebri canzoni della tradizione liturgica in chiave jazz.

“Dolce sentire” e “Resta qui con noi” in un’inedita chiave jazz. Sono due tra i brani di punta di “Sacra in Jazz”, spettacolo in scena venerdì 27 novembre, alle 20.30, nella Chiesa del Centro San Lorenzo in Vaticano. Un concerto che rivisita le canzoni della tradizione liturgica cattolica del post Concilio e fa da preludio alle celebrazioni per il Giubileo della Misericordia.

La voce e gli arrangiamenti sono del maestro Santi Scarcella (nella foto in basso), pianista e compositore, di cui questo progetto artistico-teologico porta la firma accanto a quella di Mario Mesolella, paroliere e seminarista. Le letture sceniche – il Cantico dei Cantici, la “Preghiera degli Artisti” di Giovanni Paolo II e le poesie di Madre Teresa di Calcutta – sono affidate all’attore Gigi Miseferi, celebre per il suo ruolo nella Compagnia del Bagaglino.
Sul palco, insieme a Santi Scarcella (piano, voce e arrangiamenti) e Gigi Miseferi, Puccio Panettieri, (batteria e percussioni), Francesco Luzzio (basso e contrabbasso), Carmelo Coglitore (sax soprano e tenore). Lo spettacolo sarà accompagnato dal coro dell’Università di Roma – La Sapienza.

_MG_00322Tra i brani in scaletta anche “E’ bello”, “Quale gioia”, “E sono solo un uomo”, “Andate per le strade”, “A child is born”, “Madre fiducia nostra”, “Santo”, “Ti ringrazio mio Signore”, “Symbolum77”, insieme a due inediti : “Signuri fammi na grazia” (Scarcella) e “U suli ava spuntari” (Scarcella-Mesolella).

“Questo è solo l’inizio di un percorso che si svilupperà nei prossimi mesi – spiega Santi Scarcella –  Dopo il debutto in Vaticano, “Sacra in Jazz” andrà in scena il 28 novembre nella Cappella dell’Università La Sapienza, nell’ambito dell’inaugurazione del Giubileo degli studenti alla presenza del Rettore”.

“Il progetto – chiarisce Mario Mesolella – ha come obiettivo culturale quello di sensibilizzare le comunità sul valore artistico dei brani eseguiti solitamente nelle Messe domenicali, affermando anche il ruolo dell’artista cristiano, capace di costruire ponti di bellezza e di pace tra fede e cultura”.


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