BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

La storia del giudice pioniere dell’antimafia in scena a Caserta

0 0

“ Mio padre, un magistrato – storia di Rocco Chinnici raccontata dalla figlia “ è il titolo dello spettacolo scritto e interpretato da Clara Costanzo con Roberto Izzo

Venerdì 27 novembre alle 21 a Caserta, al Teatro Civico 14, la cooperativa Tam Tam presenta l’anteprima assoluta dello spettacolo scritto da Clara Costanzo e dedicato a Rocco Chinnici, giudice pioniere dell’antimafia, assassinato con un’autobomba. “Mio padre, un magistrato – storia di Rocco Chinnici raccontata dalla figlia “ è il titolo del lavoro che nasce dall’incontro di Clara Costanzo, autrice ed interprete, con Caterina Chinnici, figlia del magistrato, in un caldo pomeriggio d’estate, in Sicilia: poche parole di intesa, sguardi di stima reciproca e il desiderio comune di narrare una vita.

Il violino di Roberto Izzo accompagna in scena Clara che, come se fosse Caterina, racconta la storia del suo papà, Rocco Chinnici: un magistrato, un eroe, un martire ma soprattutto un uomo, un marito, un padre.

Rocco Chinnici fu il primo ad affermare che per combattere la mafia bisognasse colpirla negli affari economici; fu il primo ad intuire l’unitarietà e l’interdipendenza fra tutte le famiglie mafiose e, conseguentemente, l’interconnessione dei grandi delitti di mafia; fu il primo a modificare radicalmente il metodo di lavoro dei magistrati, cercando di affrontare unitariamente l’esame del fenomeno; riunì sotto la propria guida Borsellino e Falcone, istituendo così quello che, dopo la sua morte, prenderà il nome di POOL ANTIMAFIA, pioniere di un metodo apprezzato e ripreso anche dall’FBI; fu il primo a portare la sua testimonianza nelle scuole, a parlare direttamente ai ragazzi convinto che educare le giovani generazioni ad una nuova coscienza, fosse l’unica arma per un futuro migliore: anche per questo fu ucciso dalla prima autobomba piazzata da Cosa Nostra, il 29 luglio 1983.

La sua storia attraverso lo sguardo amorevole e addolorato della figlia, assume una forza emotiva ed una autenticità eccezionali nella quotidianità dei grandi ideali, del duro lavoro e dei gesti concreti della vita di ogni giorno. Le note inedite del violino e del canto, danno voce struggente a quanto non è possibile esprimere a parole, evocando con partecipe emozione fatti storici, esistenze umane e atmosfere musicali in una variazione di linguaggi che trasfigura la biografia storica in una forma nuova.

Lo spettacolo sarà replicato sabato 28 novembre alle 10,30 e fa parte del progetto  “COSTELLAZIONI – percorsi turistici e culturali dal mare al cielo” Progetto PAC III – Promozione e Valorizzazione del patrimonio culturale della Campania


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21