BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“Io, ad esempio” – di Sonia Ferraro

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Il romanzo-verità di Sonia Ferraro (edizioni DivinaFollia) narra di fatti di cronaca avvenuti anni fa quando spesso venivano lanciati sassi dai cavalcavia e molte persone persero la vita.
Sonia è stata arrestata ingiustamente, per un grave errore giudiziario, ha vissuto in prigione, ha subito insulti e trattamenti duri da parte dei suoi carcerieri. Provate ad immaginare: siete giovani, state aspettando degli amici, giunge la polizia, vi mette le manette e vi conduce in carcere. Succede tutto in pochi minuti, cambia la vita, tutto. Non potete proferire parola, chiamare vostra madre, vostro padre, spiegare che non c’entrate nulla. Tutto pare un incubo, le notti nella cella, incontri con altre carcerate senza scrupoli, sperate di svegliarvi da tale orrendo sogno e non succede! Le ore trascorrono lente, vi sentite appesi a un filo. Tutto questo nella mente di una diciottenne. Chi è genitore dovrebbe immaginare il proprio figlio in una situazione del genere. Chi è figlio ancora giovane scapperebbe chissà dove al solo pensiero. Questa donna (sì, perché oggi è una donna e… che donna!) trova finalmente il coraggio di denunciare tale ingiustizia per difendere il diritto alla dignità. Lo racconta nel libro nei dettagli, senza remore, senza più paure. Oggi si combatte contro il femminicidio, contro gli orrori dell’essere umano quando diventa pedofilo, assassino, stupratore. Essere accusati ingiustamente, a diciotto anni, non è un’altra forma di violenza?

Sonia Ferraro nata a Roma il 31/ 12/1974 dice di sé: “Nella vita tutto è possibile. Sembra una frase fatta, banale… che ricorda tanto pellicole di film e la morale di tante storie già raccontate. Paura dei pregiudizi? Approfittando del male che erroneamente mi è stato inflitto, voglio cogliere il bene per sfruttare tutta la cattiva pubblicità che ha sabotato ignobilmente la mia immagine. Nella mia adolescenza ho occupato le “prime pagine” dei giornali nazionali, sono stata apostrofata con varie definizioni. Il mio volto è apparso per lunghi giorni su tutte le reti televisive, lasciando in me, anche a distanza di anni, un’impronta indelebile. Ora mi sembra l’occasione giusta per accreditare (non screditare!) me stessa e raccontarvi come sono andate realmente le cose. Mi chiedo spesso se riuscirò a realizzare il sogno di poter far leggere a molte persone la verità, la mia, per come realmente sono e non per come mi hanno etichettata. 
Sono una semplice ragazza di periferia, anche con problemi di salute, che ha passato la propria vita a cercare, nel suo piccolo, di aiutare il prossimo. Se ci penso, mi sembra assurdo e complicatissimo mettere a nudo i miei sentimenti, ma ne troverò il coraggio. Perché nessuno può dirti chi sei o cosa ti riserverà il futuro. Perché siamo milioni di persone, tutte con destini e strade diverse. A me è capitato di essere confusa con chi al mondo si comporta da irresponsabile, mi sono state addossate colpe mai avute. Certo, gli errori giudiziari esistono, anche chi lavora per la Legge sbaglia, siamo esseri umani. Ma io credo che la dignità di ogni essere umano non abbia prezzo, il rispetto va comunque mantenuto, a maggior ragione quando chi finisce sul banco degli imputati è innocente. Con la storia che racconto in questo libro vorrei rendere giustizia a tutti coloro che, come me, hanno subito delle incomprensioni, sono stati vittime di abbagli e scosse nella loro dignità. Ho sofferto moltissimo, stavo diventando una donna, erano gli anni in cui una ragazzina si forgia per diventare compagna, madre, donna, appunto. Se non avessi avuto la mia fede, una certa integrità e solidità interiore probabilmente mi sarei persa in chissà quali rancori e forse avrei potuto intraprendere strade pericolose, perché la fragilità dei giovani ha risvolti molto sottili, basta un attimo per cadere rovinosamente. Invece sono qui a raccontarmi, cercando di essere un esempio, appunto, di rinascita, di riscatto.”. Sonia Ferraro

 


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