Immigrati ed emigrati. Un bilancio di metà decennio

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Ci voleva il nostro Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni per dire con chiarezza una cosa che è chiara a tutti gli osservatori italiani e stranieri che guardano con angoscia e interesse(due stati d’animo in questo caso di  necessità tutti e due presenti):” I flussi migratori ai quali stiamo assistendo sono una realtà con cui anche la prossima generazione dovrà fare i conti. O la affrontiamo in modo serio oppure rinunciamo alla nostra civiltà.”

Il ministro ha criticato duramente i muri che alcuni Stati stanno innalzando in Europa che “non portando da nessuna parte”, ha ribadito l’inefficacia del regolamento di Dublino (che impone ai migranti di fare domanda nel primo Paese in cui sbarcano) e ha sottolineato che “la distinzione giuridica tra rifugiati e migranti economici non può essere un alibi per le nostre coscienze.” Secondo i dati contenuti nel Dossier , oggi i migranti nel mondo sono poco meno di 240 milioni. Di questi 60 so no migranti forzati, uomini, donne e bambini  costretti a fuggire dalle loro case a causa di guerre, torture e perse cuzioni: un numero aumentato di otto milioni rispetto allo scorso anno.  Nel 2014 sono sbarcati in Italia oltre 170 mila persone tra richiedenti asilo e migranti economici.

Le domande  di asilo sono state circa 65 mila(più del doppio rispetto al 2013) e hanno coinvolto in prevalenza persone provenienti dall’Africa subsahariana:  Nigeria(10.135), Mali (9.970), Gambia (8.575) e Senegal (4.675),seguite da Paesi asiatici quali Pakistan (7.170),Bangladesh (4.535)e Afghanistan (3.120) ed europei con l’Ucraina che ha fatto registrare 2800 richieste di asilo in seguito alle forti tensioni con i filorussi nell’Est del Paese. A livello generale, l’Italia si presenta come uno dei grandi paesi europei di immigrazione con oltre 5 milioni di stranieri residenti, di cui più della metà donne, con un incremento di oltre 92 mila unità rispetto al 2013.

Crescita, tuttavia,  ben inferiore rispetto ai ritmi degli anni precedenti alla crisi, quando si registravano incrementi annui anche di 460 mila unità. Più della metà degli stranieri in Italia pro viene da paesi europei: seguono gli africani  che rappresentano il 20,5% del totale. I romeni sono la collettività  più numerosa in Italia (più di 1,1 milioni di persone), poi albanesi (490 mila);marocchini (449 mila), cinesi (265 mila) e ucraini (226 mila). Quanto all’appartenenza religiosa degli immigrati, i cristiani sono quasi due milioni 700 mila mentre i mussulmani ammontano a più di 1,6 milioni. Il 2014 ha fatto registrare un notevole incremento dei cittadini stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana: si tratta di circa 129 mila persone, il 29 % in più rispetto all’anno precedente.

I nascituri stranieri sono stati 75 mila mentre 814 mila minori in Italia (i residenti sono 1,1 milioni residenti)814 mila risultano regolar mente iscritti a scuola. Nell’ultimo anno inoltre i cittadini italiani residenti all’estero sono aumentati di 155 mila unità. Si tratta di 4,6 milioni di persone che vivono soprattutto in Argentina (754 mila) Germania (682 mila), Svizzera (580 mila), Francia (387 mila) e Brasile (353 mila) Dal 2008 al 2014, il numero degli italiani è aumentato di quasi un milione di unità. Gli immigrati africani in Italia sono quasi raddoppiati nel decennio 2003-2014, passando da 516 mila  a più di un milione di unità. Nel biennio 2012 al 2014, tuttavia, hanno subito un calo di circa il 10 per cento.  Oggi i migranti africani in Italia costituiscono più di un quinto del totale degli stranieri in Italia.

Nell’ultimo anno, sono aumentati  nigeriani (71 mila) e senegalesi (94 mila) mentre per quanto riguarda i nordafricani solo gli immigrati libici hanno fatto registrare un aumento (+3%). Infine 22 nazionalità africane su 53 presenti in Italia fanno registrare una prevalenza della componente femminile su quella maschile: è il caso di Namibia, Madagascar e  Botswana, solo per citarne alcune.  Il bilancio, a metà del nuovo decennio del secolo ventunesimo, registra un piccolo aumento del numero complessivo degli immigrati, il raddoppio delle domande di asilo determinato-sembra di poter dire-anche dalle complicazioni del quadro internazionale rannuvolato dalla presenza nuova e aggressiva dello Stato islamico o ISIS che ha determinato la replica  di cui vedremo nei prossimi tempi gli esiti futuri.


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