Dopo la strage di Parigi tornano gli spettri del razzismo più becero

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La strage di Parigi ha sicuramente esasperato l’intolleranza. Un momento doloroso e difficile è strumentalizzato da chi non vede l’ora di scatenare guerre sante, senza interrogarsi sui motivi della divisione culturale, più che religiosa. Tornano in campo, con grande facilità,  gli spettri del razzismo più becero che spesso nasce proprio dal basso. Un episodio vergognoso che sembra parallelo, ma che invece illumina il centro della scena, arriva dal Piemonte. Domenica, a Borgomanero (Novara) derby pulcini tra Juventus e Torino. Pulcini: cioè bambini classe 2005, dieci anni. La partita è decisa a favore dei granata da un baby di colore, origini etiopi. Per tutta la partita è insultato. Fuori lo stadio, alla fine, è aggredita una donna cubana impropriamente presa per la madre del ragazzino. Calci, pugni: finisce in ospedale, insieme al marito, aggredito da una manica di facinorosi che tifano per i bianconeri. L’ennesima dimostrazione che l’educazione parte dalla famiglia, che l’odio contro il diverso nasce in casa. Abbattendo anche istituzioni importanti, come la scuola. Magari sono gli stessi che mettono la bandiera francese sul proprio profilo social e si dichiarano addolorati per questa esplosione di violenza.

Intolleranti invece come anche chi adesso si prende scherno di Oriana Fallaci trattata su certe pagine come un “trota” qualsiasi. L’ho conosciuta, ci ho litigato, mai stato d’accordo con lei su niente. Le idee vanno combattute ma anche rispettate: tutte, specie quando non coincidono con le nostre. E soprattutto vanno rispettati i morti. Un vero, autentico pacifista e uomo di mondo come Tiziano Terzani ha cercato di convincerla, di placare la sua grande rabbia, quando entrambi erano in vita. Adesso si tifa, come allo stadio: gli uni contro gli altri. A occhi chiusi, come a Borgomanero.


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